“Andremo in commissione Ambiente della Regione Lazio come richiesto dal vice presidente Enrico Forte ma gli porteremo esclusivamente le tante email che negli ultimi mesi abbiamo inviato all’assessore ai rifiuti e agli uffici preposti alla gestione del ciclo dei rifiuti della stessa Regione da cui non abbiamo mai avuto risposte concrete”. Rispondono così i cittadini riuniti nel comitato Mazzocchio all’invito formulato in una richiesta di audizione sottoscritta, il 4 settembre scorso, dal vice presidente della commissione Ambiente, Lavori pubblici, Mobilità politica della casa e Urbanistica della Regione Lazio, Enrico Maria Forte. Una richiesta di audizione, che si allega al presente comunicato, che dovrebbe coinvolgere altri comitati, Arpa Lazio, dirigenti Sep e sindaci delle zone invase dai miasmi.
“In pratica la Regione vuole prendere atto di una situazione che già conosce e mettere a confronto soggetti che già si sono parlati in passato. Un nuovo tavolo di confronto che siamo certi non porterà poi a nulla. Senza contare che chi ha richiesto l’audizione è membro dello stesso partito, il Pd, che è a governo della Regione. E’ dagli uffici della Regione che è partita l’ordinanza per aumentare i conferimenti nell’impianto Sep, sempre gli uffici della Regione che hanno avallato la richiesta della costruzione di un altro impianto di pre-trattamento del rifiuto organico proposto da una società collegata a Sep. Ora che senso ha voler riparlare del problema? Noi siamo un comitato, certo, ma un comitato formato anche da imprenditori, professionisti, persone che hanno studiato, lavorato sodo e che hanno creato grandi realtà oppure che sono rispettate e conosciute ben oltre provincia. Non siamo degli sprovveduti. Tutta la politica è correa di fronte a questa vicenda. Abbiamo sentito solo lamentele pubbliche ma mai visto fatti concreti, nessuna revoca dell’autorizzazione, nessuna sospensione cautelativa dell’attività, nessuna verifica reale o monitoraggio dell’aria, peraltro richiesto settimane fa dalla stessa Regione Lazio che quindi, forse, la situazione la conosce eccome.”
Non manca, nemmeno in questa occasione, un appello ai comuni: “Lettere ed esposti non sono bastati, chiediamo quindi loro di fare un atto di forza e decidere di conferire i rifiuti in un altro impianto. Ne hanno la facoltà e né una dimostrazione Ama a Roma, anche perché inviando il rifiuto in quegli impianti gli stessi comuni, che dichiarano con lettere ed esposti l’inadeguatezza degli stabilimenti, alimentano azienda e problemi.. Magari ci sarebbero degli aggravi di costi dovuti al trasporto, ma siamo certi che trenta euro in più a tonnellata valgano la salute pubblica”
“Andremo – concludono i cittadini – accetteremo l’invito ma continueremo nel frattempo a fare le nostre battaglie sul territorio smascherando anche chiunque voglia solo formalmente, magari per un tornaconto elettorale, farsi paladino di battaglie a cui in realtà non vuole prendere parte”.