Sembravano aver vinto la loro battaglia decennale, l’ottobre scorso, quando i carabinieri forestali avevano messo i sigilli all’impianto Sep di Mazzocchio. Ma per i cittadini della frazione di Pontinia la tanto agognata aria respirabile è ancora un miraggio.
Nonostante il sequestro, infatti, la Sep ha continuato a operare in deroga, di volta in volta deludendo le aspettative con il pubblico ministero che non ha mai deciso per la riapertura dell’impianto.
“Li accanto tuttavia la stessa società ha attivato ormai da mesi la Sogerit – spiegano dal comitato- e quindi ora le fonti di cattivi odori sono due non più una”.
La Sogerit, di proprietà degli stessi imprenditori che gestiscono la Sep, è un impianto complementare all’impianto di compostaggio e avrebbe dovuto risolvere, così sostenevano gli imprenditori, i problemi relativi ai miasmi. L’impianto infatti è destinato al “trattamento e al recupero di rifiuti non pericolosi per l‘attività di rifiuti biodegradabili di cucine e mense e per il pre-trattamento prima del definito recupero presso altri siti industriali per la produzione di compost” si legge nell’autorizzazione concessa dalla Regione Lazio.
“In sostanza – spiegano i cittadini – la frazione differenziata (ad esempio quella del Comune di Sabaudia come si legge dai quotidiani locali) passa prima da Sogerit dove dovrebbe avvenire il pretrattamento, e poi finisce in Sep dove si dovrebbe produrre compost. Il condizionale è però d’obbligo – concludono dal Comitato – ormai da giorni viviamo barricati in casa per odori nauseabondi che ci affliggono notte e giorno. Puzzano i camion in arrivo e paradossalmente puzzano anche quelli che escono. Le segnalazioni di miasmi giungono fino dalla stazione di Priverno Fossanova, Sonnino Scalo, Cotarda, Capocroce e addirittura Priverno centro. Siamo davvero esasperati e se davvero nemmeno i sequestri servono non sappiamo più a cosa appellarci”