Il rapporto Eurispes del 2013, sottolinea la Gdf, evidenzia come il 28,1% degli italiani si è rivolto ad un compro oro, facendo registrare una vera e propria impennata rispetto all’8,5% registrato l’anno precedente. Questo ha fatto sì che anche la criminalità economica puntasse gli occhi sul settore. Nel corso delle indagini, infatti, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno scoperto diversi metodi utilizzati dalla criminalità: sistemi fraudolenti per esportare l’oro verso aziende estere, che in buona parte non esistevano, per mascherare la vendita in nero del metallo prezioso in Italia; vendita di oro e argento usati non annotati però sull’apposito registro dei beni usati o registrati con quantitativi non corrispondenti a quelli effettivi; esercizio dell’attività di commercio di oro da investimento o per finalità industriali senza avere i requisiti previsti dalla legge.
Diverse le operazioni condotte nel corso dell’anno. A Modena, a fine luglio, è stato arrestato un intero nucleo familiare che, attraverso 29 compro oro, ha venduto in tre anni preziosi rubati o provenienti dai campi nomadi. Il materiale, trasformato in lingotti, è stato rivenduto per un guadagno di 32 milioni. Valgono invece 183 milioni l’oro e l’argento commercializzato illecitamente da un’associazione criminale con sede in Svizzera e basi a Napoli e Arezzo. L’indagine, partita nel 2012, ha consentito di sequestrare 86 kg di oro e ha riguardato 21 persone, finite nel registro degli indagati. Il giorno di Pasqua, invece, è stata fermata una famiglia composta da un 53enne con la moglie e tre figli piccoli: nel doppiofondo dell’auto avevano nascosto 110 chili d’oro.