Il leader de La Destra Francesco Storace si è dimesso da consigliere comunale di Roma. Lo ha fatto durante la seduta odierna dell’assemblea capitolina e spiegando così la decisione: “Era un impegno che avevo preso dentro di me all’indomani della sentenza di primo grado di condanna. Adesso la vicenda si è conclusa positivamente. Mi dimetto per tre motivi: il primo perché non riuscivo con gli impegni istituzionali e politici a seguire l’attività, secondo perché è giusto far subentrare una vecchia conoscenza come Fabio Sabbatani Schiuma, la terza è l’assoluzione di ieri”. Storace resta consigliere regionale del Lazio e proprio oggi non ha escluso l’ipotesi di candidarsi di nuovo a presidente della Regione che ha guidato dal 2000 al 2005. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha voluto essere in aula per salutare, ha detto, “l’onorevole Storace e l’amico Francesco”. Alemanno, già amico-nemico di Storace, dalla comune militanza in An alle diverse strade politiche poi prese da ciascuno, non ha negato che “in quest’aula ci siano stati momenti di difficoltà politica che nascono dai diversi ruoli che abbiamo, in maggioranza e opposizione, ma ci sono stati anche momenti di scambio positivo e fecondo dal punto di vista progettuale. Quello che mi preme di più è dare atto che dopo sette anni Storace ha ottenuto giustizia. Dopo sette anni di facile diffamazione viene resa giustizia a una persona che conosco bene e di cui non ho mai dubitato l’ innocenza rispetto alle accuse mosse”. “Nessuno – ha concluso – ripagherà Storace e gli altri imputati delle amarezze di questi anni. Noi dobbiamo avere la trasparenza e l’orgoglio di riconoscere quando un rappresentante delle istituzioni ha operato bene e alla fine la giustizia lo riconosce. Ci mancherà anche nei momenti difficili di ostruzionismo”.