I comuni sono di nuovo con l’acqua alla gola, i bilanci rischiano di non poter essere chiusi entro il 30 settembre “con conseguenze catastrofiche“; da qui un appello al presidente del Consiglio, Enrico Letta, perché “ci si renda conto della sofferenza in cui si trovano i Comuni“. L’allarme arriva dal presidente dell’Anci, Piero Fassino, che in una conferenza stampa, ha reso note le conclusioni a cui è giunto questa mattina il Consiglio nazionale dell’associazione riunito per discutere il da farsi. “I bilancio devono essere chiusi – ha detto Fassino – entro la fine di settembre il che vuol dire che le giunte devono mettersi al lavoro dai primi di settembre; considerato che siamo a fine luglio e c’é di mezzo agosto o abbiamo certezze entro pochi giorni oppure i bilanci non potranno essere chiusi con conseguenze catastrofiche“.
La situazione definita “molto critica e delicata” dai sindaci che questa mattina erano numerosissimi alla riunione del Consiglio si è determinata in seguito agli ulteriori tagli della spending review (2 mld e 250 mil invece di 200 mld), dalla riduzione dei trasferimenti, dal mancato decreto di riparto dei tagli e da quello sul Fondo di solidarietà. “Siamo favorevoli all’istituzione delle città metropolitane in tempi brevi, soprattutto alla luce degli importanti elementi innovativi e correttivi sui quali il ministro Delrio, accogliendo molte delle sollecitazioni dell’Anci, sta lavorando nella stesura del nuovo disegno di legge che le istituisce. Sul fronte dell’abolizione delle Province, abbiamo sostenuto in Conferenza Unificata la necessità di superare l’attuale configurazione, ritenendo giusto il fatto che i Comuni e le Regioni mantengano rilievo costituzionale. Al contempo occorre però prevedere istituzioni intermedie o di area vasta tra il livello regionale e quello comunale, che le Regioni dovrebbero regolare sulla base di una serie di principi generali definiti dallo Stato centrale“. Così il presidente dell’Anci, Piero Fassino, sintetizza la proposta avanzata oggi dai Comuni in Conferenza Unificata, riguardo il disegno di legge costituzionale sull’abolizione delle Province.
Al contempo, però, “l’Anci ha chiesto al Governo di depositare, insieme al ddl costituzionale, anche un disegno di legge ordinario che definisca e regoli le conseguenze normative e organizzative del nuovo riassetto: le Province detengono personale, patrimonio, competenze e risorse già allocate, tutti elementi che devono essere chiaramente ridefiniti già all’indomani della riforma. Su questo punto – conclude Fassino – il ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello si è impegnato“.