Con i tagli alle Province cambia anche la presenza dello Stato sul territorio: saranno riviste prefetture, questure e commissariati. Un progetto di riorganizzazione di questi organismi è stato presentato oggi dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri ai sindacati di polizia, vigili del fuoco e prefettizi. La bozza di regolamento messa a punto dagli uffici del Viminale contiene una decina di articoli. Se sarà mantenuto il taglio di 36 Province, nella metà di queste ci sarà un presidio di Governo ed un ‘Ufficio presidiario di pubblica sicurezza’, con un prefetto ed un questore, ma con strutture più agili rispetto alle attuali prefetture e questure. Nelle altre 18 Province tagliate niente prefetto e questore, probabilmente ci sarà un commissariato di pubblica sicurezza. Nelle città metropolitane ecco ‘super-prefettura’ – Ufficio territoriale del Governo: al prefetto possono essere delegate specifiche funzioni in materia di protezione civile, difesa civile e soccorso pubblico, immigrazione e asilo, enti locali.
Il cosiddetto ‘presidio di Governo, cui è preposto un prefetto e l”Ufficio presidiario di pubblica sicurezza, retto da un dirigente superiore ella polizia di Stato, verranno mantenuti – prevede la bozza di regolamento – nelle città con alti tassi di delitti, rischi ambientali e situazioni di disagio economico e sociale. Il provvedimento proposto dal ministro è stato accolto in maniera critica dai sindacati.
Per Siulp, Sap, Ugl Polizia e Consap, “mentre sale inesorabile la tensione sociale e il rischio di scontri di piazza, il ministero dell’Interno e il Dipartimento della P.S. non trovano nulla di meglio per rispondere alla maggiore richiesta di sicurezza che proporre un regolamento il quale, in contrasto con quanto stabilito dalla stessa norma di riorganizzazione delle province e per la riduzione dei costi burocratici, determina la chiusura di circa 40 questure e altrettanti Comandi provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dei Vigili del fuoco senza alcuna garanzia per il personale impiegato in quegli uffici. Un vero e proprio colpo d’ascia – aggiungono – alle già scarse risorse che sono a loro disposizione per combattere la mafia, il terrorismo e l’illegalità“.
Il segretario del Silp-Cgil, Claudio Giardullo, ha chiesto che “le risorse (mezzi e uomini) non vengano toccate dalla riorganizzazione, ma non ci sono state date garanzie. Occorre poi – ha aggiunto – rispettare il modello della sicurezza pubblica in Italia previsto dalla legge 121: dove c’é un prefetto ci deve essere anche un questore“.