Sono scesi sulla sabbia con asciugamani e ombrelloni per riprendersi la spiaggia: è quanto accaduto oggi pomeriggio ad Ostia dove l’associazione Mare Libero ha organizzato una manifestazione per riprendersi le spiagge libere, dopo la scadenza delle concessioni lo scorso dicembre.
Cittadine e cittadini sono scesi in spiaggia per riprendersi le spiagge dopo il provvedimento sulle concessioni balneari. Il Consiglio di Stato si è pronunciato: “Sono tutte scadute il 31 dicembre 2023 e le proroghe dei comuni ai concessionari dei lidi fino al 2024, non sono valide”.
Ed è scattata la protesta. Appuntamento alle 14.30 al pontile di Ostia per la manifestazione convocata dal Coordinamento nazionale di Mare Libero. L’associazione, con sede ad Ostia, ha chiesto ai partecipanti di portare ombrelloni e asciugamani, strumenti inoffensivi con i quali si riprendono, simbolicamente, le spiagge, ad oggi a tutti gli effetti occupate da quei balneari la cui concessione è scaduta.
Le concessioni balneari: una storia lunga due secoli
La storia delle concessioni balneari è, sul litorale romano come nel resto del Paese, fatta di affari locali e familiari. Ha inizio con i primissimi stabilimenti balneari a metà ‘800, prima a Viareggio, poi a Livorno, e si incrina nel 2006, a Bruxelles.
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Proprio lo stesso anno la direttiva europea Bolkestein di libera concorrenza, che prende il nome dall’omonimo commissario del Parlamento Europeo che l’ha scritta, impone ai Paesi dell’Unione di mettere a gara pubblica le concessioni demaniali. In Italia fino ad oggi però non si è mossa una foglia. Un caos silenzioso ha lasciato tutto com’era. Concessioni demaniali come se fossero eredità nobiliari, a canoni popolari.
La situazione in Italia e ad Ostia
Le Regioni sono andate in ordine sparso e, alcuni comuni, come sulla costa adriatica, già tra novembre e dicembre del 2023, hanno fatto appello alle legge 118/2022 approvata da Draghi che proroga la concessione agli stessi concessionari fino al 31 dicembre 2024, pensando così di salvare almeno un paio di stagioni in più.
Fino a quando non è arrivata la dichiarazione del Consiglio di Stato: “Le disposizioni legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative sono in contrasto con il diritto eurounitario”. Un provvedimento che, di fatto, annulla tutto e apro i cancelli, o sfonda i muri nel caso di Ostia, ad un mare libero da padroni.
Accesso al mare ad Ostia.
Accesso al mare ad Ostia.
La manifestazione per il Mare Libero ad Ostia
Un inizio di stagione complicato quello sul litorale romano. Concessioni in revoca. Rischiano il Kursaal, lo Sporting, il Gabbiano. Interi stabilimenti distrutti dalle mareggiate. Canoni di affitto dei lidi non pagate. Il Campidoglio vigile sul monitoraggio degli abusi edilizi sulla spiaggia. Chioschi chiusi a Capocotta e Castel Porziano. Chilometri di litorale senza servizio pubblico di salvataggio. L’ Atac ha sospeso la linea bus 07 che porta a Castel Porziano e Capocotta per un problema strutturale della Via Litoranea.
I manifestanti si riuniscono e passano dall’accesso pubblico che porta allo stabilimento Elmi. Nello stesso tempo una coppia con con neonato, che di poco precede il gruppo, viene fermata dal bagnino in servizio sul lido in concessione : “Qua non potete stare!”, gridano verso i due.
I partecipanti alla manifestazione che occupano la spiaggia liberata dalla concessione.
I partecipanti alla manifestazione che occupano la spiaggia liberata dalla concessione.
“Guardi 10 Min per far sentire l’acqua al bambino”. Ma la risposta è, ancora una volta, negativa. La coppia si allontana protestando, mentre il gruppo di Mare Libero inizia stendere gli asciugamani tra gli ombrelloni, per la maggior parte chiusi, del bagno Elmi. Si sente un fischio appena un telo tocca la sabbia. È quello riconoscibile in dote ai bagnini. “Lascia stare ci sono le televisioni”. I due guardaspiaggia passano oltre senza dire niente.
L’arrivo della Digos
È una riappropriazione di uno spazio pubblico. Un atto dimostrativo. La situazione si normalizza anche se, verso la Direzione dell’Elmi, la concessionaria ed i suoi assistenti, sono agitati. Dopo qualche chiamata arriva la Digos – già presente sul pontile per una manifestazione in concomitanza. “Perché non lo fate sulla spiaggia libera?”, chiedono gli agenti. “Perché da oggi anche questa è spiaggia libera”, risponde per le rime un’associata di Mare Libero.
La Digos riesce a distendere ulteriormente la situazione. In ogni caso è stata civile. L’unica persona ad essere stata identificata però è Roberto Biagini, il presidente nazionale di Mare libero, nel libero esercizio dei suoi diritti: andare a farsi un bagno.
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A cura di Daniele Stefanini
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