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Consiglio Comunale del 5 settembre – nomina del nuovo collegio dei revisori dei Conti- le motivazioni del voto contrario di Subiaco di Europa Verde

scritto da Redazione
Consiglio Comunale del 5 settembre – nomina del nuovo collegio dei revisori dei Conti- le motivazioni del voto contrario di Subiaco di Europa Verde
La Delibera di nomina è stata votata il 5 settembre da 21 consiglieri sui 22 presenti in aula, unico voto contrario il mio.
Nonostante la nomina del Presidente del collegio dei revisori debba seguire una procedura di legge (art. 16, comma 25 bis del D.L. 13 agosto 2011, n. 138) sono rimasto francamente perplesso su una serie di elementi:
1) Il fatto che si sia arrivati ad applicare l’art 16 comma 25 bis che dice che le scelta del Presidente del collegio dei revisori spetta al Consiglio Comunale dopo che nella prima proposta di Delibera presentata in commissione Bilancio (la settimana scorsa) la scelta nominativa era già stata fatta …guarda caso la stessa persona che alla fine è stata eletta Presidente nella seduta del Consiglio del 5 settembre…
2) Il fatto che si debba votare a scrutinio segreto mentre a mio modo di vedere il voto poteva e dovrebbe essere palese proprio per rispettare i criteri di Trasparenza ai quali la nomina di un Presidente di un organo di garanzia fondamentale dell’ente comunale dovrebbe conformarsi. Assumendosi ogni consigliere in trasparenza davanti ai cittadini la responsabilità della propria scelta.
3) Il fatto che un consigliere comunale sia chiamato a fare la scelta del Presidente del collegio in una lista di nomi del Ministero, non avendo di fatto alcun elemento per poter decidere in merito…..a questo punto anche i Presidenti, come gli altri due membri del collegio, potrebbero essere scelti con l’estrazione a sorte tra i candidati appartenenti all’elenco del Ministero dell’Interno, cambierebbe poco.
A mio modo di vedere invece, come ho argomentato nella riunione della Commissione Bilancio del 4 settembre (chiamata con urgenza il giorno prima del Consiglio..) la scelta del Presidente di un organo di garanzia fondamentale per la vita dell’Ente come il Collegio dei Revisori, dovrebbe investire l’Ente di una responsabilità precisa nella selezione delle candidature, vagliandole preliminarmente sulla base di Criteri di Valutazione Oggettivi che non possono ovviamente prescindere dalla professionalità, rettitudine ed onorabilità, ma anche l’assenza di provvedimenti ed implicazioni di qualunque sorta in ambito giudiziario e contabile e valutando soprattutto l’assoluta Terzietà del candidato rispetto all’Ente comunale, escludendo quindi candidature che siano già state oggetto, in passato, di incarichi fiduciari e di natura politica da parte di questo Comune, come pare del tutto ragionevole in generale, ed ancora di più data la natura e la delicatezza dell’organismo che si va ad eleggere.
Da questo punto di vista io penso che le scelte che una Amministrazione fa vadano sempre e comunque motivate e sia sempre un errore nascondersi dietro uno scrutinio segreto, anche se questo è consentito dalla legge ed è prassi consolidata, come in questo caso.
Ora, visto che questa scelta è di particolare delicatezza per il ruolo cruciale e l’importanza che riveste il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti oltre che essere un costo per l’Ente non certo irrilevante visto che parliamo di quasi 90.000€ in 3 anni, la scelta fatta dalla Maggioranza e da un pezzo della Minoranza di nominare come Presidente una persona che ha già ricoperto un ruolo di nomina politica e quindi di natura fiduciaria essendo stato già Presidente dell’Azienda Speciale nel 2012, a mio giudizio non da sufficienti garanzie in termini di terzietà rispetto all’ente nel quale dovrà operare come Presidente del Collegio dei Revisori dei conti, da qui la mia decisione di votare contro, unico tra i consiglieri presenti.
Vorrei anche ricordare l’impegno che il Consiglio Comunale ed il suo Presidente hanno assunto di avviare e di completare entro fine anno l’iter per l’operatività della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza istituita con una delibera di Consiglio già nel 2016 e da allora dimenticata in un cassetto per 7 anni. Commissione Trasparenza attiva ed operativa nella maggior parte dei Comuni della nostra provincia, come leggiamo quotidianamente sui giornali, e che sembra essere invece, chissà perché, un tabù solo nel Comune di Terracina.

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