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Consiglio comunale e legittimità degli atti consiliari. La partita Talone / Trabucco può dirsi terminata 1-0. “Silente il sindaco, che pure ha determinato con il suo Decreto il potere di direzione”

scritto da Redazione
Consiglio comunale e legittimità degli atti consiliari.  La partita Talone / Trabucco può dirsi terminata 1-0.  “Silente il sindaco, che pure ha determinato con il suo Decreto il potere di direzione”

Nell’ultimo consiglio comunale, nella discussione in aula sull’approvazione della variazione al Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2024/2026, il consigliere di Fratelli d’Italia, Giuseppe Talone, prende la parola e pone una questione giuridica di non poca rilevanza.

Chiede, infatti, di conoscere la motivazione per la quale sulla delibera in questione non c’è il parere di conformità del Segretario Generale del Comune.

Tale chiarimento è in rapporto ad un preciso decreto del giugno 2023 a firma del sindaco Francesco Giannetti, che all’inizio della consiliatura aveva affidato al Segretario Generale il compito di esprimere il proprio parere in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, agli Statuti ed ai Regolamenti, relativamente ad ogni proposta di deliberazione da sottoporre all’approvazione della Giunta Municipale e del Consiglio Comunale.

Questo – argomenta il consigliere Talone di Fdi per la massima garanzia dell’intero Consiglio comunale, così come espressamente indicato dal sindaco Giannetti”.

Chiamata in causa, la segretaria generale dell’ente, Grazia Trabucco, risponde: “che la sua funzione non prevede la sostituzione dei vari dirigenti di settore che firmano per competenza specifica gli atti.

I quali, peraltro, hanno una struttura burocratica e tecnica adeguata per istruire tutti gli atti da portare alla discussione ed approvazione del Consiglio comunale.

Purtroppo – ribadiva la dottoressa Trabucco – non potrei neanche sopportare l’enorme carico di lavoro, avendo a disposizione soltanto due collaboratori”.

Il presidente dell’assise Caringi ripassa la parola al consigliere Talone che afferma: “…è vero soltanto in parte quello che afferma la segretaria generale, rispetto all’art. 49 del Tuel, ma la circolare del Ministero ha precisato che il parere di legittimità rimane obbligatorio ove esso sia previsto in sede di autodeterminazione del vertice politico nel suo potere di direzione.

Ora, il sindaco, con il decreto del 19.6.2023 ha chiesto FORMALMENTE al Segretario Generale del Comune di Terracina la sua firma, per esprimere il parere su ogni atto portato in Consiglio comunale.

Questo il Sindaco ha chiesto!

E, sulla variazione che ci accingiamo a votare, non c’è il parere espresso dalla segretaria. Questo è un dato di fatto – termina Talone”.

L’ultima parola spetta alla segretaria Trabucco che replica al consigliere di Fdi:”La cosa che mi spaventa è che si citano circolari del 1997 … evidentemente a qualcuno sfugge che c’è un’evoluzione della normativa.

Ribadisco – conclude Trabucco – laddove l’amministrazione volesse il parere di legittimità tecnica della segretaria, l’istruttoria la devo fare io.

Quindi a nulla servirebbe la presenza dei dirigenti tecnici e amministrativi”.

Dopo la contro risposta della segretaria Trabucco, il presidente del Consiglio Caringi dichiara legittima la delibera e i lavori proseguono.

Abbiamo cercato di approfondire una questione che ci è sembrata da subito rilevante per la stessa legittimità dell’azione amministrativa del Comune.

Ci siamo convinti che abbia ragione il Consigliere Talone.

I pareri dei Dirigenti non sono la stessa cosa e trovano fonte in un articolo diverso di legge, l’art. 49 del TUEL secondo cui “Su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla Giunta e al Consiglio che non sia mero atto di indirizzo deve essere richiesto il parere, in ordine alla sola regolarità tecnica, del responsabile del servizio interessato e, qualora comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’ente, del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile. I pareri sono inseriti nella deliberazione”.

Quindi, il parere di cui discute il consigliere Talone è qualcosa che si aggiunge ai pareri dei Dirigenti che, diversamente da quanto affermato dalla Segretaria, servono eccome. Un parere, quindi, il terzo che ogni delibera del Comune di Terracina dovrebbe recare.

E lo si capisce bene considerando che il Segretario esercita (e deve esercitare), secondo quanto prevede l’art. 97, comma 4, del TUELogni altra funzione attribuitagli dallo statuto o dai regolamenti, o conferitagli dal sindaco o dal presidente della provincia”. Così recita l’art. 97, comma 4, del TUEL; quindi, il Sindaco, con il suo decreto, gli ha assegnato questo precipuo compito.

Inoltre, il Ministero dell’Interno, con la circolare 15/07/1997, n. 18, ha precisato che il parere di legittimità (seppur abolito) rimane obbligatorio ove esso sia previsto in sede autodeterminazione normativa dell’Ente, ovvero richiesto dal vertice politico nell’esercizio del suo potere di direzione. Quindi a Terracina, è un parere reso obbligatorio dalla decisione del Sindaco.

Da ultimo, la Corte dei Conti, con la decisione n. 154/2008, ha confermato l’interpretazione ministeriale di cui alla precedente circolare, aggiungendo, altresì, che il Segretario può rendere comunque il proprio parere in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, agli Statuti ed ai Regolamenti.

Una decisione del 2008 che supera la difesa segretariale secondo cui si “citano circolari del 1997 … evidentemente a qualcuno sfugge che c’è un’evoluzione della normativa”

La partita Talone / Trabucco può dirsi terminata 1-0.

Restano soltanto da capire le ragioni della mancanza di un parere che abbiamo compreso molto ha di rilevante.

e.

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