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Consorzi di bonifica, No ad accorpamento”

scritto da Redazione
Consorzi di bonifica, No ad accorpamento”

“L’accorpamento dei Consorzi di bonifica non ha prodotto gli effetti sperati. I dubbi che avevamo espresso ad agosto 2016, quando la Regione Lazio ha provveduto al riordino dei Consorzi di bonifica e alla definizione dei nuovi comprensori tramite la fusione dei 10 allora esistenti, tra cui quella dei Consorzi “Agro Pontino” e “Sud Pontino” nel Consorzio “Lazio Sud Ovest”, si sono purtroppo rivelati realtà. La riorganizzazione ha portato solo disagi ed inadempienze. Ha allontanato i servizi dai territori come dimostra quanto accaduto nelle ultime settimane nella provincia di Latina segnata dal crollo della Pontina e da Comuni finiti letteralmente sott’acqua a causa della sommaria gestione e manutenzione di canali e corsi d’acqua. Per le funzioni assegnate e la mole di lavoro da svolgere un solo Consorzio di bonifica per la provincia di Latina non è sufficiente. Zingaretti e la sua giunta devono rendersene conto e porre rimedio ad una fusione che non ha alcun senso sia sotto il profilo dell’efficienza che della gestione del territorio. Mancava allora, e manca oggi, una visione organica del sistema bonifica che dovrebbe essere affrontata con legge regionale ad hoc e non a colpi di articoli sparsi in diversi provvedimenti. Il risultato è che nella proposta di legge di stabilità, in discussione in commissione, ci troviamo di fronte all’ennesimo aggiustamento in corso d’opera con la ridefinizione del comprensorio del Consorzio di bonifica sud pontino attraverso l’attribuzione dei territori dei Comuni di Santi Cosma e Damiano, Minturno e Castelforte attualmente aggregati al Consorzio Aurunco che “appesentiranno” ulteriormente la mole di lavoro da svolgere. Scelta che condividiamo ma che avvalora la nostra posizione in merito alla non corrispondenza della nuova governance rispetto alle esigenze della provincia di Latina nata e cresciuta sull’efficienza delle opere di bonifica. Per queste ragioni abbiamo presentato una serie di emendamenti alla proposta di legge di stabilità con i quali si chiede di non procedere alla fusione dei Consorzi “Agro Pontino” e “Sud Pontino”, peraltro a due anni di distanza ancora lontana dall’essere portata a termine, senza ovviamente incidere sulle azioni messe in atto sinora dal commissario. Tali emendamenti nascono dalla consapevolezza che il 66%, i due terzi, pari a circa sei milioni di euro sui 9 milioni totali, delle risorse totali assegnate ai consorzi di bonifica del Lazio sono destinate, per lo svolgimento delle proprie funzioni ed in particolare per opere di preminente interesse regionale e per opere di manutenzione dei corsi d’acqua, ai Consorzi di bonifica dell’agro e del sud pontino. Questo evidenzia come non si possano equiparare in alcun modo i Consorzi di bonifica della provincia di Latina a quelli del resto del Lazio che insieme assorbono solo il 34% dei finanziamenti regionali. Abbiamo chiesto, inoltre, che il commissario convochi entro il 31 marzo 2019 le elezioni degli organi statutari restituendo ai consorziati la gestione dei Consorzi ed assicurando così anche la chiusura di una fase di impasse che il prolungarsi della fase commissariale comporta. Non si tratta di proposte dal sapore campanilistico ma scelte mirate concretamente ad efficientare un sistema delicato e a restituire ad Enti fondamentali per la tutela del territorio una gestione capillare e mirata del sistema bonifica valorizzando il patrimonio umano e di servizi che esprimono. Razionalizzare significa tagliare gli sprechi, non eliminare a prescindere senza pensare a garantire l’effettiva efficienza ed operatività del sistema di bonifica che un territorio, vasto e complesso come quello della provincia di Latina, richiede”.

Lo dichiara in una nota il presidente della commissione regionale sanità, Giuseppe Simeone

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