“Consorzio degli Aurunci, la nostra battaglia per evitare che l’inerzia della Regione Lazio si abbatta sui Comuni e danneggi i cittadini continua. Ho presentato, dopo quella a risposta immediata, anche una interrogazione a risposta scritta nella quale chiedo al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e all’assessore competente, Buschini, se intendono revocare la determinazione con cui la Regione ha autorizzato il recupero dei crediti nei confronti dei singoli Comuni consorziati e se abbia intenzione di cercare con i Comuni una soluzione alternativa. Quello che contestiamo è che la Regione, di fatto, sta facendo pagare ai Comuni una lunga serie di inadempienze di cui essa stessa è coprotagonista. La Regione Lazio, infatti, dal 1992 ad oggi, ha avuto diverse occasioni, normative e non, per intervenire ed impedire il dissesto del Consorzio Acquedotti Riuniti degli Aurunci. La Regione pur avendone potere e titolarità non è mai intervenuta a regolamentare la materia, lasciando un vuoto normativo che ha avuto conseguenze negative anche sulle sorti del Consorzio. A nulla sono valsi i ripetuti interventi della prefettura di Frosinone e del ministero competente. A nulla è servito l’ultimo sollecito della Presidenza del Consiglio dei ministri del maggio 2015 che pone a carico delle Regioni l’obbligo di individuare le nuove autorità di governo del Servizio Idrico Integrato. Solleciti rimasti carta straccia. Per queste ragioni oggi, far ricadere sui Comuni le mancanze del Consorzio che ha fatto la sua tragica fine anche per l’inerzia della Regione Lazio, è oltremodo ingiusto ed inopportuno. Pur nella “dubbia” legittimità della determinazione, resta infatti l’evidenza di una Regione che ha quale compito primario quello di tutelare gli Enti locali. Cosa che la Regione non ha fatto limitandosi a scegliere la strada più semplice, ma più penalizzante, per recupere i crediti maturati. Ragioni di opportunità e di correttezza nell’operato della pubblica amministrazione imporrebbero, ed impongono, di revocare la determinazione e di cercare con i Comuni consorziati una alternativa al recupero coatto salvaguardando, così, gli esigui bilanci di Enti già gravati dal taglio ai trasferimenti pubblici ed incapaci di far fronte anche all’amministrazione ordinaria ed ai servizi sociali primari. Era e resta inaccettabile che la Regione eserciti la sua forza senza alcun confronto o contraddittorio con i Comuni limitandosi a suddividere il credito vantato nei confronti del Consorzio, pari ad oltre 6milioni di euro, tra i Comuni consorziati. Nella provincia di Latina i Comuni consorziati sono in totale 20. E per ciascuno, i costi per ripianare il debito vanno dai circa 800mila euro di Terracina e Minturno, passando per gli oltre 700mila euro di Gaeta, gli oltre 500mila di Formia, i circa 125mila di Sperlonga, fino ai circa 55mila di Monte San Biagio e agli oltre 70mila di Sonnino. L’obiettivo che vogliamo raggiungere è creare un dialogo costruttivo tra Regione e Comuni nell’interesse dei cittadini, in un’ottica di solidarietà istituzionale che dovrebbe essere la bussola di Zingaretti alla guida di quella che è ancora e purtroppo un’amministrazione troppo lontana dalla realtà”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone