“Nel Sud Italia il 27% delle famiglie non è in condizioni di avere l’apporto di proteine (carne, uova, legumi) se non ogni tre giorni. Il carrello della spesa si é alleggerito. E in termini di consumi siamo tornati non agli anni Cinquanta, ma al periodo di guerra“. Lo ha detto il direttore generale Conad Francesco Pugliese, in occasione della presentazione del Report 2012 e Piani di sviluppo 2013 della catena della distribuzione moderna attiva nel Centro Sud attraverso la cooperativa Pac 2000A
A testimoniare il periodo di restrizione della spesa familiare per acquisti alimentari, ha aggiunto Pugliese, il fatto che “il 45% di chi lavora si porta il cibo da casa, pur avendo i buoni spesa-ticket“. Un freno ai consumi arriva anche dalla crisi percepita: secondo un’indagine dell’ultimo trimestre 2012 per Conad, il 29% degli italiani ha paura di perdere il posto di lavoro, mentre il 23% degli intervistati non può, non riesce proprio, a risparmiare, e di questi il 65% risiede al Centro Sud. In questo momento una famiglia su quattro, ha osservato il Dg Conad, “sembra non aver proprio bisogno di un carrello per far la spesa. Per trarre risposte coerenti con i territori dove stiamo operando abbiamo lanciato la campagna nazionale ‘Bassi e fissi’ che, fino a giugno, propone sottocosto su prodotti di uso quotidiano, con una rinuncia al margine che corrisponde ad un investimento per il gruppo cooperativo tra i 150 e i 200 milioni di euro. Con l’iniziativa inoltre abbiamo poi ‘adottato’ mille famiglie in otto centri della Comunità di Sant’Egidio con la distribuzione di mille panieri con 21 prodotti Conad“.