Il suolo è una componente integrale del sistema terrestre e ha un ruolo decisivo nel garantire i processi, le funzioni e i servizi che sostengono il benessere ambientale e umano.
Riconoscerne la centralità è essenziale per mantenere la stabilità ambientale e promuovere uno sviluppo sostenibile per le generazioni attuali e future.
Il degrado del territorio è causato dalle attività umane, come le pratiche agricole non sostenibili, la conversione degli ecosistemi naturali, la deforestazione e l’urbanizzazione.
Il consumo di suolo continua senza sosta anche nel comune di Terracina, che si posiziona tristemente al 9^ posto tra i primi 10 Comuni laziali (dati ISPRA 2024) con una percentuale di consumo di suolo – rispetto all’intero territorio- che si attesta al 12,12% (con una media nazionale del 7,16%), con ben 22,04ettari consumati in Aree Protette (tutte ricadenti nel Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi) e 477,52 ettari consumati in prossimità di corpi idrici (invadendo il reticolo dei canali di bonifica presso i Borghi e i principali fiumi come quello del Portatore e del Sisto).
Terracina ha consumato dal 2006 una estensione di suolo prezioso pari a ben 2319 campi di calcio e nell’ultimo anno ha ulteriormente cementificato una estensione pari ad altri 5 campi di calcio, trasformando campi e boschi in piazzali, strade e capannoni, impianti industriali, inutili lottizzazioni residenziali visto il decrescere del numero degli abitanti.
Per fermare il degrado servono “azioni trasformative”, senza una “inversione di rotta” si compromette la capacità di sostenere il benessere ambientale e umano.
MI AUGURO E AUGURO ALLA CITTÀ DI TERRACINA CHE IL 2025 POSSA ESSERE L’INIZIO DELL’INVERSIONE DI ROTTA.
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