L’aumento medio mensile del debito pubblico italiano è passato dai 6,6 miliardi di euro del 2013 agli 8,2 miliardi del 2014. in crescita di 1,5 miliardi pari a un incremento del 23,24%. ”Una voragine che si allarga sempre più velocemente’‘. E’ quanto emerge dall’analisi del centro studi di Unimpresa, secondo cui nei primi 11 mesi dello scorso anno il buco nei conti dello Stato è cresciuto complessivamente di oltre 90 miliardi di euro, contro i 79 miliardi registrato nei 12 mesi precedenti. Alla fine del 2013 il debito era a quota 2.069 miliardi mentre a novembre 2014 ha superato i 2.160 miliardi. Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati della Banca d’Italia, l’aumento medio del debito pubblico è dunque in forte aumento. Il rosso nelle finanze statali era a quota 1.989,9 miliardi alla fine del 2012 mente 12 mesi più tardi era a 2.069,8 miliardi. Nel corso del 2013 il rosso è aumentato al ritmo di 6,6 miliardi al mese. Una tendenza che ha avuto una forte accelerazione nei primi 11 mesi del 2014 quando il debito è aumentato in totale di 90,2 miliardi arrivando a 2.160,1 miliardi: tra gennaio e novembre il buco si è allargato di 8,2 miliardi al mese, una media superiore di 1,5 miliardi (+23,24%) a quella registrata tra gennaio e dicembre del 2013. “Sui conti pubblici si parla tanto, ma i fatti sono sempre pochi”, dice il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. ”Servirebbe una durissima lotta agli sprechi, in modo da arginare le uscite nel bilancio statale. Invece, ogni volta che si parla di spending review, nessuno ha il coraggio di intervenire seriamente. La verità sta nei numeri: il debito aumenta e le tasse pure” conclude Longobardi.
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