Dopo la conferenza stampa della governatrice Polverini, dove annunciava la fine dell’esperienza politica della sua maggioranza e affermava: “… Purtroppo interrompiamo il lavoro fatto fino a qui perché il consiglio è indegno, li mando a casa io, questi signori qua …”.
Erano parole pesanti e ingenerose quelle pronunciate da Renata Polverini, anche perché prodotte senza fare alcun distinguo tra chi nel corso dei due anni e mezzo ha lavorato nell’interesse dei cittadini del Lazio con sacrificio, abnegazione, dedizione, rispettando in toto l’impegno sottoscritto con gli elettori e in ossequio al programma di mandato, e chi invece si spendeva in altre faccende per le quali la Magistratura sta accertando le singole responsabilità, penali e civili.
Ebbene, la Polverini, dopo la grave affermazione che ha offeso nell’intimo tutti coloro che non hanno partecipato al nefasto baccanale, chiede a quelli stessi consiglieri di ritornare in aula per approvare il bilancio.
Un documento fondamentale che sostiene l’intera impalcatura amministrativa e l’esistenza stessa della Regione Lazio.
Ci vuole un cuore leonino nel pretendere la presenza in Aula dei Consiglieri del Popolo della Libertà, cosa che da persona seria non farò mancare, ma è chiaro che oltre a chiedere spiegazioni su alcuni punti del bilancio di previsione 2013, pretenderò dalla presidente Polverini delucidazioni su altri tipi di bilancio.