Martedì pomeriggio al teatro comunale ‘Luigi Pistilli’ l’amministrazione ha presentato il P.E.B.A. (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche) del Comune di Cori, progettista incaricato arch. Giorgio Chimoninto. È stato infatti organizzato un incontro pubblico per confrontarsi sulla redazione, in itinere e finanziata dalla Regione Lazio, del P.E.B.A., strumento individuato dalla normativa nazionale per monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati a raggiungere una soglia ottimale di fruibilità degli edifici per tutti i cittadini e, dunque, superare le barriere architettoniche presenti sul territorio.
Il Piano, di cui ogni Comune dovrebbe dotarsi, è teso a rilevare e classificare le barriere architettoniche in particolare riguardanti edifici pubblici o porzioni di spazi pubblici urbani e deve poter individuare anche le proposte progettuali di massima per l’eliminazione delle barriere stesse e fare la stima dei costi: i P.E.B.A., infatti, sono anche uno strumento di coordinamento degli interventi poiché comportano una previsione del tipo di soluzione da apportare per ciascuna barriera rilevata, i relativi costi, la priorità di intervento. Al centro le esigenze delle persone anziane e delle persone disabili, ma anche dei bambini, insomma di quella che convenzionalmente è definita “utenza debole”, che rappresenta circa il 20% della popolazione e che sarà destinata ad aumentare.
Oltre all’architetto Chiominto, all’incontro sono intervenuti il sindaco di Cori, Mauro De Lillis, l’assessore a Urbanistica e Pari Opportunità, Elisa Massotti. I due amministratori hanno affermato: “La redazione del piano è un’opportunità per il nostro territorio perché ci permetterà di rilevare le principali criticità per la fruibilità dei nostri centri abitati così da evidenziare le priorità degli interventi. In un’ottica di design for all, tra le finalità del piano vi è anche la definizione delle linee guida nella progettazione urbana, regole utili anche per chi eroga servizi al cittadino. Attuare il piano sarà il primo passo per accedere a forme di finanziamento per gli adeguamenti che impediscono l’accessibilità dei nostri edifici pubblici”.
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