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Cori. Fermare le ecomafie pontine

scritto da Redazione
Cori. Fermare le ecomafie pontine

Le ecomafie si possono e si devono combattere. Un messaggio di fiducia e di incoraggiamento da parte di Legambiente nel corso del convegno «Io mi associo – Cittadinanza attiva; presidio del territorio e della legalità. Il ruolo delle associazioni nella tutela dell’ambiente e della legalità», organizzato sabato dal Circolo locale «Cora Viridis» presso la Sala Conferenze del Museo della Città e del Territorio di Cori.
Istituzioni, associazioni e società civile si sono confrontate sul tema della legalità e sull’importanza della partecipazione attiva dei cittadini nella difesa del territorio e nella lotta alle mafie. Come evidenziato negli annuali rapporti dell’associazione ambientalista, la criminalità organizzata che fa affari con il traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti, l’abusivismo edilizio, le agromafie e le attività di escavazione è ormai radicata anche in provincia di Latina. Le recenti dichiarazioni del boss Carmine Schiavone sui veleni e le scorie del Clan dei Casalesi confermano che questo problema non deve essere affatto sottovalutato.
Da qui le proposte del cigno verde per arginare le illegalità ambientali e cercare di liberare il territorio pontino dall’ecomafia. Istituire una Direzione Distrettuale Antimafia a Latina; abbattere gli abusi edilizi; investire uomini e mezzi in favore delle Procure e delle forze dell’ordine e su azioni investigative, soprattutto di carattere patrimoniale; promuovere progetti di educazione ambientale e alla legalità.
Tuttavia qualunque strategia istituzionale di controllo, prevenzione e contrasto delle attività illegali necessita del contributo della comunità. Le persone devono abbattere con coraggio il muro dell’indifferenza e riappropriarsi con senso civico del loro ruolo di presidio territoriale e denuncia di tutto ciò che è illegale. Per fare questo è essenziale rafforzare e diffondere la cultura della legalità soprattutto tra le giovani generazioni.

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