1926-1939, l’Italia che affonda Appuntamento a Cori con la storia dell’antifascismo
Sabato 21 Gennaio, alle ore 17:00, presso la Sala conferenze del Museo della Città e del Territorio di Cori, se ne parlerà con il prof. Ugo Mancini, uno dei maggiori esperti in materia.
Sabato 21 Gennaio, alle ore 17:00, torna a Cori l’appuntamento con la storia locale. Presso la Sala conferenze del Museo della Città e del Territorio, il professor Ugo Mancini, presidente della sezione Anpi di Genzano, presenterà il suo ultimo libro “1926-1939, L’ITALIA AFFONDA. Ragioni e vicende degli antifascisti a Roma e nei Castelli Romani” pubblicato da Infinito Edizioni.
L’evento, organizzato dall’Associazione Famigliari Vittime dei Bombardamenti di ‘Propaganda Fide’ ONLUS, è patrocinato dal Comune di Cori. Porteranno i saluti istituzionali il Sindaco di Cori Tommaso Conti e la Presidente della ONLUS Ada Scalchi. La presentazione è affidata allo scrittore e saggista Pietro Vitelli. Moderatrice dell’incontro la professoressa e autrice Secondina Marafini.
Roma e la sua provincia hanno dato una spinta decisiva al movimento antifascista, con grande contributo di sangue. Questo libro, firmato da uno dei maggiori esperti della materia per il 70° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale, racconta le vite di perseguitati e persecutori, tracciando una inquietante linea nera che porta fino agli attuali rigurgiti nazionalistici e xenofobi.
Il fascismo è stata una tragica esperienza, frutto di un bisogno di autoritarismo maturato dalle masse, senza il cui beneplacito non ci sarebbe mai stata una dittatura fascista. Contro di essa nacque un movimento antifascista, per anni perseguitato e minoritario, clandestino, apparentemente vicino alla sconfitta, ma destinato a incrementare la sua forza man mano che il regime perdeva consenso.
Ugo Mancini insegna storia e filosofia al liceo classico Ugo Foscolo di Albano Laziale e storia contemporanea all’Università della Terza età di Ariccia. Ha collaborato con le Università di Roma La Sapienza e Tor Vergata, con il Museo Storico della Liberazione di Roma. È autore di pubblicazioni letterarie, ma soprattutto di articoli, monografie, saggi e manuali scolastici di carattere storico.
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Il Futuro che riprende il Cammino. Il PCI di Cori a Livorno per il 96° anniversario della fondazione del Partito Comunista Italiano
Sabato 21 Gennaio, nella città dove il PCI nacque nel 1921, il segretario nazionale Mauro Alboresi presenterà il Programma e il Progetto del PCI.
Sabato 21 Gennaio, la sezione del Partito Comunista Italiano di Cori ‘Enrico Berlinguer’, insieme alle altre della Federazione di Latina, parteciperà alla grande manifestazione nazionale di Livorno ‘Il Futuro che riprende il Cammino’, organizzata in occasione del 96° anniversario della fondazione del PCI.
Nato il 21 Gennaio 1921 a Livorno dalla scissione del Partito Socialista, il PCI divenne il principale Partito Comunista d’Occidente. Sarà l’occasione per riaffermare il legame con questa grande storia e cultura politica e riprenderne il cammino, costruendo un Partito Comunista adeguato alla nostra epoca.
Dopo il Corteo nel centro storico di Livorno, con partenza alle ore 14:00, ci sarà il concerto della Banda Popolare dell’Emilia Rossa. Il segretario nazionale Mauro Alboresi presenterà il Programma e il Progetto del PCI. Infine il Comizio Poetico di Pierpaolo Capovilla.
Dopo l’Assemblea costituente di Bologna dello scorso Giugno, che ha riportato in auge il PCI dopo quasi 30 anni, si è conclusa la prima fase della strutturazione organizzativa del Partito sul piano nazionale, regionale e provinciale. Il PCI deve ora proiettarsi all’esterno e consolidare la sua iniziativa.
Il PCI presenterà al Paese la propria agenda politica alternativa e una piattaforma programmatica incentrata sull’idea “più Stato, meno mercato” e sulla posizione del PCI sull’UE, principale strumento di compressione dei diritti dei lavoratori e della sovranità popolare, dalle cui ‘gabbie’ occorre trovare una via d’uscita.
Diverse le campagne in programma. Quella sulle regole del gioco: il PCI è per un sistema elettorale proporzionale puro, l’unico che può restituire rappresentanza. Quelle sulla salute, col rilancio del sistema sanitario nazionale, e per la tutela e valorizzazione del lavoro.