Parole e versi che formano e avvicinano generazioni e comunità diverse. È iniziato l’autunno culturale nella Città d’Arte. La Biblioteca comunale «Elio Filippo Accrocca» si è riempita nel corso del Bibliopride 2013 organizzato in occasione della Giornata Nazionale delle Biblioteche. Tantissimi bambini e stranieri hanno partecipato alla celebrazione dell’orgoglio bibliotecario corese per la sua «piazza della conoscenza», capace di erogare servizi efficienti e di qualità, coniugando cultura e società per creare un luogo di incontro, confronto e socializzazione tra tutte le età, etnie e fasce sociali.
Atmosfera di festa la mattina. Oltre una trentina di studenti delle scuole materne locali, accompagnati da genitori e parenti, hanno preso parte al Laboratorio di Scrittura e Lettura Creativa. Gruppetti di ragazzi e accompagnatori più grandi hanno costruito libri con le storie da loro inventate, poi lette e condivise con gli altri. Un momento di promozione della scrittura e della lettura tra i giovani e gli adulti che, attraverso la fantasia e l’allegria, diventano più un gioco che un dovere.
Il pomeriggio l’incantesimo della poesia dal mondo, accompagnata dal sottofondo musicale di chitarra e violino, ha suscitato emozioni particolari tra il numeroso pubblico presente. Gli «integrati» residenti sul territorio hanno recitato componimenti in polacco, indiano, romeno, siriano, iraniano e palestinese, poi tradotti. Una dimostrazione di come il linguaggio poetico può erigere ponti tra realtà diverse che si incontrano e si arricchiscono a vicenda, superando barriere e confini. Un reading letterario impreziosito anche dalle performance degli autori locali Cardiopoetica e dell’attore Tito Vittori.
È partito infine il Giubileo del Lettore Distratto, iniziativa dedicata a tutti gli utenti che non hanno ancora riconsegnato i volumi presi in prestito dalla Biblioteca «Elio Filippo Accrocca». I ritardatari avranno tempo fino al 31 dicembre 2013 per riportare i libri senza andare incontro ad alcuna sospensione dell’iscrizione. Una possibilità di riconciliazione con l’utenza distratta e un’opportunità di riflessione sul significato dei beni comuni.