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Cori. Sulla mancata convocazione del consiglio comunale

scritto da Redazione
Cori. Sulla mancata convocazione del consiglio comunale

In data 7 Dicembre 2012 in qualità di Consiglieri di opposizione Cristina Ricci (capogruppo), Tommaso Bianchi, Evaristo Silvi, Antonio Betti e Bruno Canale, abbiamo fatto richiesta di  Convocazione del Consiglio Comunale,  ai sensi dell’art. 12 comma 3 dello Statuto Comunale che così recita: “il Presidente del Consiglio Comunale è tenuto a convocare il consiglio, in un termine non superiore a venti giorni, quando lo richiedano un quinto dei consiglieri, inserendo all’ordine del giorno le questioni richieste.” esattamente in linea con quanto previsto all’art. 39 comma 2 del Testo Unico degli Enti Locali approvato con D.Lgs. n. 267 del 18 Agosto 2000.
La questione richiesta era relativa alla “graficizzazione definitiva” della Variante Generale al P.R.G. approvata dalla Regione Lazio il 18.05.2012 con delibera di G.R. n.204 e resasi necessaria (soltanto per alcune zone limotrofe ai centri urbani di Cori e Giulianello) per una doppia disattenzione e/o dimenticanza del Comune di Cori e della Regione Lazio  in sede di controdeduzione alle prescrizione regionali e in fase di istruttoria finale da parte degli Uffici Tecnici della Regione Lazio prima dell’approvazione definitiva.
Si riteneva quindi e si ritiene ancora che questa azione “postuma” da parte del Comune di Cori debba ricercare la condivisione unanime del Consiglio Comunale così come peraltro avvenuto ormai due anni fa con le richiamate controdeduzioni alle prescrizioni Regionali.
Per tutta risposta abbiamo avuto il silenzio da parte del Presidente del Consiglio e ci vediamo convocati (dopo quattro mesi dalla richiesta) per il Consiglio Comunale dell’11 Aprile p.v. con all’ordine del giorno la presa d’atto della graficizzazione della Variante Generale al P.R.G. cosi come già deliberata dalla Giunta Comunale.
Vista l’importanza dell’argomento da trattare e la volontà di tutti di dare la massima pubblicità al Nuovo Strumento Urbanistico atteso ormai da quasi un trentennio e finalmente giunto alla conclusione dell’iter Amministrativo, ma ancor di più per rendere le conseguenze delle scelte Regionali patrimonio “trasparente” dell’intero Consiglio comunale e quindi dei cittadini che si rappresentano, non si comprende la palese violazione di un così chiaro intendimento  teso a favorire la partecipazione ed assicurare imparzialità e trasparenza attese le rilevanti finalità di pubblico interesse.
In riferimento all’oggetto di cui sopra ed in relazione alla nostra qualità di Consiglieri Comunali, nello svolgimento delle attribuzioni previste dalla legge per tale ruolo,

CHIEDIAMO

Di ritirare il punto 3 all’ordine del giorno “Variante P.R.G. presa d’atto” per poter dialogare sulle decisioni da assumere per far si che vengano applicate quelle forme di garanzia e di partecipazione delle minoranze senza limitare l’accesso alle informazioni ritenendo sempre, di porre al centro di ogni finalità la Comunità dei Cittadini a qualsiasi titolo rappresentata.
In attesa di un cortese riscontro porgiamo distinti saluti.

I Consiglieri Comunali
Lista Civica “Territorio Comune”

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