Coronavirus: ora integrazione tra test e tamponi, dobbiamo testare, tracciare e trattare. Test sierologici non danno alcuna patente di immunità, servono per capire se si è venuti in contatto con virus. Approvata e pubblicata sul burl n° 61 supplemento n° 3 la determina per indicazioni operative dei test sierologici
“Questo sistema ci permette di avere una mappatura di come il virus ha circolato, di avere tutti i dati inseriti a sistema e di sottoporre tempestivamente al tampone le persone asintomatiche risultate positive al test di sieroprevalenza. Ci siamo dotati di regole operative certe per consentire ai cittadini di accedere ad un percorso di esecuzione e registrazione del test sierologico. Nella seconda fase la parola chiave è ‘integrazione’ tra il test e i tamponi. Dovremmo testare, tracciare e trattare” ha commentato l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.
COME FUNZIONA:
Il CITTADINO che si reca con una prescrizione bianca fatta dal medico curante e con la tessera sanitaria nel laboratorio di analisi abilitato per il test sierologico dovrà compilare il modulo del ‘consenso informato’. L’esecuzione del test avviene a carico del cittadino e in caso di risposta positiva al test, dovrà tempestivamente informare il proprio medico di medicina generale che provvede a prescrivere, attraverso la ricetta dematerializzata, il tampone inserendo il codice di esenzione. Il cittadino ha l’obbligo di rispettare da subito le norme legate al distanziamento sociale anche all’interno della propria abitazione e l’obbligo di recarsi da solo, a partire dal giorno successivo alla prescrizione e comunque entro le 48h dalla stessa, dotato di ricetta dematerializzata, della tessera sanitaria e del referto del test di sieroprevalenza presso la sede di drive-in indicata per l’esecuzione del tampone. L’obbligo infine di rimanere presso la propria abitazione in attesa del risultato del test molecolare che potrà scaricare online e delle eventuali valutazioni del SISP e del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta.
I LABORATORI DI ANALISI dovranno sottoporre all’utente il consenso informato, che è condizione propedeutica indispensabile per l’esecuzione del test. Deve esporre con chiarezza al pubblico che l’indagine avviene secondo i criteri approvati a livello regionale e che prevede il ricorso alla ricerca delle IgG anti-SARS-CoV 2. La tariffa di riferimento a livello regionale è pari a 15,23 euro. Provvede inoltre a fornire all’utente le credenziali per il ritiro del referto online e comunica che, in caso di esito positivo, dovrà obbligatoriamente contattare il proprio medico di medicina generale.
IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE procede a segnalazione di sospetto al SISP territorialmente competente secondo le modalità definite a livello regionale. Prescrive attraverso la ricetta dematerializzata il tampone per la ricerca di SARS CoV 2 inserendo il codice di esenzione (5G1) e invia la prescrizione via mail all’utente e al SISP.