“E’ il Lazio la regione più sprecona d’Italia. Tra il 2011 e il 2013, infatti, ha speso mediamente 96 milioni di euro annui per il funzionamento degli apparati istituzionali. La Lombardia che conta più del doppio degli abitanti (9,9 a fronte di 4,7 del Lazio) ha sostenuto costi inferiori, pari a 68,6 milioni di euro“. Lo si legge in una nota della Uil del Lazio. “Questo il dato che emerge dall’analisi di spesa comparata tra le regioni italiane, effettuata dalla Uil di Roma e del Lazio in collaborazione con Eures – spiega il comunicato -, nell’ambito dell’Osservatorio su costi, produttività ed efficienza della politica“.
“Il terzo approfondimento del nostro studio – dichiara il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Pierpaolo Bombardieri – evidenzia ancora una volta una spesa istituzionale eccessivamente elevata, a discapito dei cittadini che in proporzione non beneficiano di maggiori o migliori servizi. Anzi. Dallo studio paradossalmente emerge che le regioni socialmente più avanzate sono anche le più parsimoniose. Toscana in testa“.
“La Toscana, infatti – continua la nota -, spende annualmente per il funzionamento degli organi elettivi 24,5 milioni di euro. Mentre la Calabria, con la metà degli abitanti (circa 2 milioni contro 3,7 della Toscana) spende 4 volte di più (57,7 milioni di euro). Nel Lazio la classe politica regionale costa mediamente 16 euro l’anno per ogni cittadino, contro una media nazionale di 11,5 euro. La regione più virtuosa è ancora una volta la Toscana con una spesa pro–capite di 6,3 euro, seguita dalla Lombardia che, grazie alla consistente ampiezza demografica del territorio, riesce ad abbattere i costi di rappresentanza politica a 6,7 euro pro capite“.
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