“Una svolta necessaria” è il motto scelto dai vertici Cotral SpA per illustrare alla Pisana, nel corso di un’audizione in VI commissione del Consiglio regionale, il nuovo piano industriale 2015-2017. Al termine, il presidente della commissione Enrico Panunzi (Pd) ha annunciato di riconvocare i vertici Cotral giovedì prossimo per consentire ai consiglieri l’elaborazione di osservazioni e suggerimenti. L’azienda di trasporto pubblico regionale serve un territorio di circa 17 mila chilometri quadrati (393 comuni e una popolazione di circa 5,9 milioni di abitanti). Il capitale della società è interamente posseduto dalla Regione, in quanto affidataria in house dei servizi Tpl extraurbani laziali.
L’attuale management, rappresentato dal presidente Amalia Colaceci e dall’amministratore delegato Arrigo Emilio Giana, ha esordito dichiarando che il piano 2011-2014, approvato dal precedente Cda ma non dall’azionista, non ha raggiunto i propri obiettivi per il mancato avverarsi di ipotesi esterne, ridotta disponibilità di risorse da dedicare ai progetti e un insufficiente controllo dell’avanzamento. “Le operazioni poste in essere da Cotral – ha spiegato Giana – non sono state in grado di generare risorse finanziarie sufficienti a coprire i costi e a consentire gli investimenti necessari in modo sostenibile nel tempo“. Punti dolenti sono stati, sempre secondo i vertici di Cotral, i costi di produzione significativamente più alti della media nazionale del 30 per cento; un costante incremento dell’età media del parco mezzi (14,5 anni, il 28 per cento dei bus sono ‘euro zero’) con forti ripercussioni sui costi manutentivi e sui guasti; il mancato incasso di crediti Atac. “Tuttavia – recita la relazione depositata in commissione da Cotral – la dinamica della domanda per il trasporto extraurbano in sensibile incremento, il calo del prezzo del carburante e le aspettative di crescita del sistema Paese costituiscono ottimi presupposti per il piano 2015-2017, sviluppato con un approccio metodologico completo e innovativo e con un ampio coinvolgimento di tutti i livelli manageriali, nel quadro di un rigoroso sistema di monitoraggio per i tempi e costi di attuazione“.
Il piano recepisce la variazione del perimetro societario legata all’integrazione con Cotral Patrimonio e alla dismissione delle partecipazioni in Atral (70 per cento) e in Stl (51 per cento). Si prevede, tra l’altro, l’esternalizzazione del 10 per cento del servizio; il rinnovo della flotta con 165 nuovi autobus dal 2016 e ulteriori 250 dal 2017; un turnover del personale gestito con le sole uscite fisiologiche e le assunzioni nel rispetto dei vincoli di costo delle pubbliche amministrazioni; livelli delle tariffe immutati nel prossimo triennio. Per far quadrare i conti, Cotral mira a regolarizzare i flussi finanziari della gestione corrente normalizzando i rapporti con Atac e recuperando l’evasione anche attraverso una migliore distribuzione dei rivenditori. L’obiettivo dichiarato nel corso dell’audizione è quota 45 per cento del mancato introito da titoli di viaggio, introducendo anche il controllo a vista dell’autista e l’obbligo di convalida per tutti i tipi di biglietto. “Inoltre intendiamo mettere a reddito tutti gli spazi pubblicitari a nostra disposizione e avviare al contempo iniziative di co-marketing territoriale“, ha annunciato l’amministratore delegato. Manovre che mirano a risollevare la soddisfazione dei clienti, che si è progressivamente deteriorata, passando da un giudizio complessivo di 6,9 rilevato nel 2009 al valore di 6,2 del 2014. “Driver fondamentali per incidere sulla soddisfazione dei clienti sono la regolarità delle corse, il comfort dell’ambiente di viaggio, l’accuratezza, la circolazione e la tempestività delle informazioni“, ha spiegato Giana. In allegato alcune tabelle sintetiche illustrate da Cotral nel corso dell’audizione odierna.