“La fotografia sulla condizione dei medici e infermieri italiani scattata dal report della Fondazione studi consulenti del lavoro evidenzia in modo perentorio le fragilità del Sistema sanitario alle prese con l’emergenza sanitaria da Covid-19. Il resoconto diffuso in queste ore è a dir poco inquietante e dimostra come la situazione sia diventata drammaticamente insostenibile per non dire esplosiva. Secondo questo report, dal 2008 al 2018 in Italia, il personale medico del sistema sanitario si è ridotto del 5%, mentre quello infermieristico, già fortemente sottodimensionato, ha registrato una contrazione del 3%, concentrando su meno lavoratori un carico di assistenza e cura che è andato invece aumentando con l’emergenza, divenendo insostenibile negli ultimi mesi. Negli ultimi 10 anni la quota di medici in forza nel Ssn con più di 59 anni è passata dal 7,3% al 28,5%, mentre quella degli ‘under 50′ è scesa dal 41,8% al 38,1%. Anche tra gli infermieri, popolazione tendenzialmente più giovane di quella medica, si registra una simile tendenza: passa dal 32,7% al 46,3% la quota di chi ha più di 50 anni, mentre resta tendenzialmente stabile quella dei giovani, con meno di 35 anni. In questi anni abbiamo perso migliaia di unità di personale, eravamo con un ‘esercito’ già dimezzato, in crisi con le risorse presenti senza l’emergenza. Ma se già in tempo di ‘pace’ la situazione era molto difficile, ora in un periodo di ‘guerra’ lo è ancora di più. La carenza di infermieri e medici negli ospedali italiani è strutturale, certamente frutto di anni di tagli alla sanità. Erano troppo pochi già prima della crisi sanitaria, ma sia nella prima sia nella seconda ondata dell’epidemia non si è posto rimedio al problema. Una penuria di personale che fino a oggi era stata coperta con il precariato, straordinari, turni massacranti, spostamenti ‘tappabuchi’ da un reparto e da un ospedale all’altro. Adesso con l’emergenza Covid la situazione è diventata quasi ingovernabile. Sottolineo la necessità e l’urgenza di venire incontro alle esigenze degli operatori sanitari, dai medici agli infermieri, passando per il personale ausiliario, migliorando da subito le loro condizioni di lavoro. A loro tutti va il mio ringraziamento e la mia ammirazione per i sacrifici che stanno compiendo per il bene del nostro Paese e della nostra sanità. Da tempo denuncio come in diverse realtà ospedaliere del Lazio, soprattutto per via della carenza di organico, vi siano medici e infermieri costretti ad eseguire turni massacranti, rinunciare anche ai legittimi riposi, ad effettuare le guardie, agli interventi, a provvedere alle emergenze e all’assistenza dei pazienti ricoverati. Tutto questo ritengo sia insostenibile, inaccettabile e per molti versi vergognoso. Quanto al diritto alle ferie va difeso e possibilmente incrementato. E’ fondamentale quindi che gli organici vengano potenziati, anche per ridurre il rischio di violenze verso gli operatori, più che mai presente soprattutto nei reparti dell’emergenza. Serve un urgente cambio di strategia a livello governativo e regionale. E’ prioritario tutelare gli operatori sanitari, oltre che gli utenti stessi”.
Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.