Monumento nella Basilica di S.Croce come riconoscimento di vittime del dovere
Roma – La guerra al Covid-19 non conosce sosta. Dai primi giorni della diffusione del virus a
oggi gli operatori sanitari la hanno affrontata mettendo la loro professionalità, il loro impegno
e la loro vita avanti a tutto. “Per questo – dice il Segretario Nazionale della UGL Sanità Gianluca
Giuliano – ci siamo immediatamente schierati dalla loro parte. Perché, spesso privi degli
adeguati DPI, non hanno esitato a sottoporsi a turni massacranti, a allontanarsi dagli affetti più
cari per mettersi eroicamente al servizio degli italiani, pagando, lo dicono le cifre, un prezzo
altissimo in una battaglia che non può dirsi indirizzata con certezza verso una rapida
conclusione”. Giuliano entra nello specifico: ”La lentezza con cui sono stati effettuati i tamponi
su questi lavoratori, l’inadeguatezza o la mancanza dei più basilari dispositivi di sicurezza
hanno prodotto numeri da brividi. Verrà edificato un monumento dedicato agli operatori della
sanità caduti, all’interno di Santa Croce a Firenze. E’ un tributo bellissimo e dovuto da parte
dell’Italia che riconosce a questi lavoratori, parliamo di oltre 200 professionisti, un
riconoscimento che li colloca, all’interno della Basilica fiorentina, al fianco di giovani eroi della
prima guerra mondiale o di giganti della nostra storia come Michelangelo, Galileo, Dante,
Foscolo e Machiavelli. Un gesto di valore altissimo che però deve far riflettere”. Il segretario
della UGL Sanità prosegue. “Non si è riusciti a proteggerli come, al giorno d’oggi, sarebbe stato
lecito attendersi. E ancora adesso il nostro sindacato combatte perché sia riconosciuto ai
caduti e a chi continua a prodigarsi nell’affrontare il virus il dovuto tributo. Nel Decreto
Rilancio verrà riconosciuto, a chi ha perso la vita in servizio o è stato oggetto di patologie
invalidanti, lo stato di vittima del dovere. Giustissimo. Ma ora si devono accelerare tutte le
richieste di gratificazioni concrete per chi è ancora impegnato in prima linea”. Ultima
riflessione di Giuliano è sulla tutela giuridica. “Chiediamo da tempo l’applicazione dello scudo
penale per gli operatori della sanità, che non siano stati protagonisti di accertati atti di
negligenza, perché nel futuro prossimo le aule dei tribunali non li vedano attori contro la loro
volontà. Bisogna bloccare sul nascere una possibile caccia alle streghe fornendo ai lavoratori
strumenti giuridici che li proteggano e non li facciamo passare repentinamente da eroi a
indagati. Hanno lavorato con mezzi scarsi e spesso inadeguati, in numero insufficiente per
fronteggiare la pandemia. Oggi vanno protetti. Perché la battaglia al Covid-19 non è terminata
e loro pesantemente coinvolti”.