La remissione delle nostre tessere al Segretario del partito ed al Presidente Berlusconi, non è una resa, né un abbandono dei valori che hanno animato la nostra azione politica e di governo alla guida della Provincia di Latina e nei tanti Comuni del territorio provinciale, ma il nostro grido di protesta che ci vuole vittime sacrificali nella guerra alla casta ed ai costi della politica. Non ci stiamo a farci additare come dei dissipatori, simbolo dello spreco di denaro pubblico, di fonte dell’inutilità allo solo scopo di celare ben più gravi inefficienze.
La gente che ci ha sostenuto non merita ulteriori bugie, ne di essere presa in giro con sacrifici con effetto placebo in un momento in cui è necessaria serietà, onesta intellettuale e coerenza. Non ci stiamo a sacrificare l’impegno sinora profuso per salvare gli irresponsabili e le amministrazioni fallimentari; né chi in nome del partito, ha gestito pro domo sua, denaro pubblico, amministrato nel proprio interesse invece che perseguire il bene collettivo, danneggiano l’immagine del partito stesso.
Il riordino delle Province, il loro declassamento ad enti non più rappresentativi ed eletti dai cittadini è un palliativo: una cura che attenua i sintomi di una malattia, ma che non ne rimuove la causa. Una causa sotto gli occhi di tutti, ma che -da destra a sinistra- non si vuole combattere, nè vincere. Abbiamo dimostrato ai cittadini che ci hanno sostenuto e che continuano a sostenerci,di non essere una casta, di non godere di privilegi, di non percepire indennità da capogiro. Il gettone di presenza che percepiscono i Consiglieri provinciali arriva a 50 euro netti. Abbiamo lavorato per il territorio, dove certo molto è ancora da fare, garantendo i servizi anche a fronte dei pesantissimi tagli del Governo. Abbiamo operato, prim’ancora dell’avvento della spending review, tagli alle auto blu, azzerato le consulenze, ridotto i consumi, applicato best practices per la riduzione dei costi di gestione. Abbiamo assicurato ai nostri giovani scuole idonee ed all’avanguardia e li riscalderemo per tutto l’inverno facendo ancora sacrifici.
Il Presidente Saitta sa che, a fronte di una provocazione forte come quella lanciata nei giorni scorsi, che avuto il buon esito di accendere i riflettori, le Province garantiranno tutti i servizi, perché non sono i cittadini a dover pagare l’ennesima inefficienza del sistema. Ma saranno loro a pagare il prezzo più alto di questo scellerato riordino, promosso dal Ministro ed i suo Governo, dal Presidente della Repubblica, dai giudici silenti, dalla stampa propagandistica a caccia di teste, dalla cecità dell’antipolitica, da chi non conosce le Province, da chi non si è nemmeno preso cura di chiedere cosa fanno e che lo scoprono ora terrorizzati dalla minaccia del freddo nelle scuole!
Le scuole superiori le costruiscono le Province, le riscaldano, le illuminano, le riparano quando i vandali le danneggiano, le rendono moderne, le adeguano alle esigenze dei giovani, le rendono pronte ad ospitare i cittadini del domani! Qualcuno non lo sa, noi cerchiamo di farglielo sapere!
Armando Cusani