La scena politica italiana e quindi anche quella della Regione Lazio è da anni in continua, inesorabile, evoluzione.
Nel cammino della tormentata transumanza sono venuti meno partiti e movimenti, che pure avevano contribuito alla crescita democratica del Paese.
Un percorso che ha condotto anche a un inesorabile inabissamento dell’elettorato di “centro”, quello che ha fatto grande alcuni partiti che mettevano in pratica un sistema sociale, culturale e politico che rese l’Italia una potenza mondiale.
L’area di “centro”, per intenderci, è stata in tutti questi anni anche il luogo più dimenticato e nello stesso tempo affollato della politica italiana.
Con il partito guidato da Giovanni Toti non si vuole di certo riproporre un’antistorica operazione di ritorno nostalgico, ma semplicemente sollecitare e ricompattare, su un unico fronte e con un programma di governo serio e fattibile, un “popolo” oggi disperso sotto troppe e spesso inutili bandierine.
“Cambiamo” è poi per me un vocabolo familiare, perché nel 2016 ho dato vita a “Sì Cambia”, associazione politica e culturale proficuamente attiva.
In Provincia di Latina e più marcatamente in ambito regionale, con “Cambiamo” i cittadini si arricchiscono di una nuova forza che punta a dare voce a tutti quelli che non si sentono più rappresentati dai partiti tradizionali e sognano un nuovo centrodestra.
”Cambiamo” vuole, infatti, aggregare uomini e donne che ritengono importante la crescita, lo sviluppo, la meritocrazia, ripartendo dai territori, dai sindaci, dagli amministratori, dagli elettori di centrodestra che sono rimasti delusi dai loro partiti e per questo disertato le urne.
Da parte mia lavorerò, senza risparmio, affinché questa idea di politica possa rappresentare una scelta importante per tutti i cittadini e soprattutto per le nuove generazioni, che attendono un segno di reale cambiamento.
Gina Cetrone