MUNICIPIO VIII, STATUTO CAMPIDOGLIO: RAGGI ASSUME FUNZIONI PRESIDENTE
Scioglimento del consiglio, comunicazione del sindaco al Prefetto, poi indizione di nuove elezioni nei termini di legge. Questo l’iter amministrativo previsto dallo Statuto di Roma capitale in casi di dimissioni del presidente di un municipio, come accaduto oggi nel Municipio VIII dove il presidente Paolo Pace ha protocollato le sue dimissioni per i contrasti con parte della maggioranza M5S che lo sosteneva. Come stabilisce lo statuto di Roma capitale, al comma 20 dell’articolo 27 “Ordinamento dei Municipi”, le dimissioni del presidente “diventano irrevocabili trascorso il termine di venti giorni dalla loro presentazione al Consiglio del Municipio”. Successivamente, come stabilisce il comma 28B, il sindaco Raggi dovrà provvedere a sciogliere il consiglio municipale con un’ordinanza. Il comma 29 prevede che “nel periodo che intercorre dallo scioglimento del Consiglio… le funzioni del Consiglio e della Giunta del Municipio sono esercitate dalla Giunta Capitolina, mentre le funzioni del Presidente del Municipio sono esercitate dal Sindaco”. Per quanto riguarda le nuove elezioni, come prevede il comma 30, “in caso di scioglimento anticipato del Consiglio del Municipio, il Sindaco ne dà comunicazione al Prefetto il quale, con proprio atto, indice, nei termini di legge, le nuove elezioni. Il Consiglio del Municipio rieletto dura in carica sino al rinnovo dell’Assemblea Capitolina”.
LAZIO AMBIENTE, AZZOLA-DI COLA (CGIL): “INCOMPRENSIBILE CECITÀ
REGIONE”
“Incomprensibile la cecità della Regione sulla crisi di Lazio Ambiente, una società che offre il servizio di igiene ambientale a 17 comuni (tra cui centri importanti come Frascati, Colleferro e Fiuggi) e a oltre 115mila cittadini. Da troppo tempo queste comunità e i 500 lavoratori, che tra azienda e indotto operano nel ciclo dei rifiuti, sono lasciati nell’incertezza. Ieri nell’ultimo incontro tenutosi in Regione, l’ennesima doccia fredda: non si vede l’ombra di una proposta e per la terza volta viene promesso un documento mai redatto. Si ignorano gli appelli giunti dal territorio, dopo l’assemblea che ha visto gli amministratori locali e i lavoratori produrre una proposta congiunta per la presa in carico del servizio da parte delle comunità interessate, che non accettano di vedere un settore sensibile come quello dei rifiuti finire in mano privata”. Così, in una nota congiunta, Michele Azzola, segretario generale della Cgil Roma Lazio e Natale Di Cola, segretario generale della Fp Cgil Roma Lazio, tornano a denunciare l’immobilismo dell’amministrazione regionale sul futuro della società di igiene ambientale. “La sola strada che la Regione ha in mente – continuano i due sindacalisti – è la privatizzazione di un settore strategico per la salute e la vivibilità di un territorio che pure ha dimostrato di voler investire nel ciclo integrato e andrebbe sostenuto in questo sforzo. Abdicare al proprio ruolo pubblico, abbandonare la programmazione e l’investimento in chiave industriale, quindi abbandonare ogni prospettiva di sostenibilità economica e privatizzare, sarebbe un errore gravissimo e una sconfitta per tutti”. “A questo punto – concludono – alzeremo i livelli della protesta. Ci faremo sentire ancora più forte”.