Presidente Corecom illustra in commissione il programma 2016
Più risorse al Corecom Lazio per tutelare sempre meglio cittadini ed imprese, è stato l’appello rinnovato dal presidente del Corecom Lazio Michele Petrucci, in audizione alla Pisana, per illustrare in commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione l’attività del 20015 e le linee guida del 2016.
A due anni dall’insediamento dell’attuale Comitato la fase di rilancio del Corecom ha già fatto registrare i primi risultati positivi, adesso occorre consolidare il miglioramento conseguito e innalzare i livelli di qualità e servizi. Per conseguire gli obiettivi programmati edare maggiore effettività alla azione di tutela del consumatore, occorre dotare il Corecom di risorse adeguate sia in termini economico-finanziari che strumentali e professionali”. In termini di risultati operativi, il presidente ha poi illustrato alcuni dati sulla risoluzione delle controverse tra utenti e gestori dei servizi di telecomunicazione svolta dal Corecom nel 2015, che ha permesso la restituzione – intesa come sommatoria di rimborsi, detrazioni dalle bollette, bonus traffico – di circa 3,5 milioni di euro ai cittadini e alle imprese del Lazio.
Un risultato conseguito a fronte di 10.858 istanze pervenute (con una variazione di + 7,2 per cento rispetto alle 10.121 del 2014) di cui in forma di provvedimenti di urgenza1349 (+ 28,5 per cento rispetto alle 1147 nel 2014). Incremento significativo hanno fatto registrare anche i procedimenti di conciliazione conclusi: 11.792 (+ 12.6 per cento rispetto alle 10.470 del 2014) di cui 7.864 pari al 78,2 per cento.
Nelle attività di supporto alla Regione il Corecom ha evidenziato, in particolare, oltre alle “tradizionali” attività di predisposizione della graduatoria per i contributi statali erogati dal Ministero dello sviluppo economico, e al monitoraggio della programmazione, la nuova e intensa campagna di media education, destinata alle scuole e agli ospedali del Lazio. Il progetto è finalizzato a sensibilizzare docenti, assistenti sociali, genitori e soprattutto i ragazzi sui potenziali rischi della navigazione su internet, sull’utilizzo dei social e le varie connessioni come il cyber bullismo, il furto d’identità e molestie di vario genere. La campagna è svolta in collaborazione con la Polizia Postale ed è stata supportata anche dall’attivazione, sul sito istituzionale, di uno sportello web, finalizzato a raccogliere segnalazioni e istanze dei cittadini.
Inoltre, d’intesa con l’Ordine dei giornalisti del Lazio e delle parti sociali, è stato avviato un programma di formazione e aggiornamento sull’utilizzo delle nuove tecnologie, rivolto a giornalisti e tecnici del settore in cassa integrazione e/o disoccupati. Sempre nel 2015 si è registrata l’ approvazione del nuovo Regolamento per il diritto di accesso alle trasmissioni radiotelevisive regionali della Rai, che saranno attivate nel 2016. Anche nel Lazio si avrà così uno spazio autonomo sulla terza rete che sarà messa a disposizione a associazioni culturali e politiche, gruppi ed organizzazioni che ne avranno i requisiti, allargando ancora la sfera dei diritti sociali e democratici.
Al termine dell’audizione è stato espresso apprezzamento unanime al lavoro e ai programmi del Corecom da parte dei componenti la commissione Vigilanza. Lo stesso presidente ha esortato la maggioranza a valorizzare e premiare, con maggiori contributi, l’attività di un ente tra i più efficienti del Lazio.
Ambiente: audizione su nuove centrali biogas a Anzio
Entro il 31 marzo arriveranno i dati che saranno la base per la programmazione di un piano dei rifiuti che parte dal fabbisogno di smaltimento del Lazio. Così oggi in sesta commissione, competente in materia di ambiente, l’assessore regionale all’ambiente Mauro Buschini, intervenuto in un’audizione richiesta dall’opposizione sulla realizzazione di nuove centrali biogas nel Comune di Anzio alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti del Comune di Anzio e del gruppo di studio “Ambiente e salute”/ Comitato Anzio No biogas. Definire celermente la programmazione per l’aggiornamento del piano, l’invito rivolto dai consiglieri.
Quanto allo specifico dell’audizione, oltre al già autorizzato impianto della Anzio Biowaste, su cui pende un ricorso al Tar da parte del Comune di Anzio, è stato recentemente presentato dalla Green Future un progetto per la realizzazione di un altro impianto in zona Padiglione, nelle immediate vicinanze di 800 metri l’uno dall’altro. Nella conferenza di servizi del 17 marzo scorso, il Comune di Anzio si è espresso contro questo progetto, per il quale è in corso la procedura di impatto ambientale, così come riferito dall’assessorato. Fra le motivazioni, il sovradimensionamento del nuovo impianto, l’incidenza dello stesso in una zona abitata, e il fatto di costituire, laddove fosse autorizzata, una seconda centrale a biogas nel territorio di Anzio, unico comune Bandiera Blu della provincia di Roma.
Secondo il parere formale depositato in conferenza di servizi, la capacità dell’impianto della Green Future equivale a circa quattro volte il peso dei rifiuti (organico ed indifferenziato) prodotti dalla città di Anzio. La dimensione della nuova centrale, che si aggiunge a quella già autorizzata per 55mila tonnellate annue, è significativamente sovradimensionata rispetto al fabbisogno produttivo che il Comune di Anzio e i comuni limitrofi necessitano.
Ambiente, audizione su impianto geotermico della piana dell’Alfina
In commissione Ambiente del Consiglio regionale del Lazio si è parlato oggi dell’impianto geotermico pilota progettato sulla piana dell’Alfina. L’audizione è stata richiesta dal Comune di Montefiascone, anche a nome di altre amministrazione della zona. Si tratta, in realtà, di due distinti impianti, in discussione dal 2011, che dovrebbero nascere rispettivamente in provincia di Viterbo e di Terni, su cui le comunità locali hanno espresso all’unanimità una posizione contraria con un documento firmato dai 25 sindaci interessati.
Forti preoccupazioni, nel corso dell’audizione, sono state espresse in particolare sull’impatto di questi impianti sulla Tuscia, un territorio a forte vocazioni turistiche. Una zona in cui esistono vincoli ambientali di recente ripristinati dal Consiglio di Stato. I sindaci hanno inoltre parlato di forti rischi di inquinamento per il territorio, con particolare riferimento al livello di arsenico nel lago di Bolsena e di un impatto negativo anche dal punto di vista occupazionale.
L’assessorato regionale all’Ambiente ha fornito alla commissione un quadro sull’iter che riguarda l’impianto previsto nel Lazio e ha fornito spiegazioni sulla natura della centrale che dovrà generare energia elettrica sfruttando i fluidi geotermici della zona. La procedura di Valutazione di impatto ambientale ha carattere nazionale, vista la natura della struttura.
Gli amministratori locali hanno chiesto alla Regione di tener conto di ascoltare l’appello che arriva dal territorio. Anche perché – hanno spiegato – alla fine della procedura la Regione avrà un ruolo fondamentale nella firma dell’intesa necessaria a far partire la realizzazione dell’impianto.
L’assessorato, accogliendo l’orientamento espresso da tutti i consiglieri, ha annunciato un percorso di approfondimento tecnico, anche attraverso un tavolo con la partecipazione delle amministrazioni locali, in maniera da avere più elementi per arrivare a una decisione definitiva.
Da Consiglio ok a varianti a piani Asi Minturno e Penitro
Via libera dal Consiglio regionale alla variante del piano regolatore territoriale dell’Area di sviluppo industriale di Minturno e a quella alle norme tecniche di attuazione del piano per l’agglomerato industriale “Penitro”, che ricade nei territorio di Formia, Minturno e Spigno Saturnia. Le varianti sono state oggetto di due distinte deliberazioni consiliari approvate oggi a maggioranza.
La delibera sull’Asi di Minturno, in provincia di Latina, accoglie la variante di piano, ma esclude la nascita del nuovo insediamento industriale di Pecennone, circa 37 ettari a confine con il sito di importanza comunitaria fiume Garigliano, vicino alla costa, e in una zona più interna. Non ricompresi nel perimetro del consorzio industriale alcuni agglomerati per i quali era stato proposto l’inserimento e che rimangono sottoposti agli strumenti urbanistici vigenti. Per il resto sono state specificate integrazioni e prescrizioni ed alcuni adeguamenti. Approvati anche due emendamenti alla delibera.
Per quanto riguarda il piano regolatore territoriale “Penitro”, si è trattato dell’adeguamento delle norme tecniche di attuazione alle previsioni legislative sopravvenute.
Attività produttive: via libera a statuto Consorzio Sud Pontino
La commissione Agricoltura, artigianato, commercio, formazione professionale, innovazione, lavoro, piccola e media impresa, ricerca e sviluppo economico del Consiglio regionale del Lazio ha dato parere favorevole (con osservazioni) all’unanimità allo statuto del Consorzio per lo sviluppo industriale del Sud Pontino. L’ente è costituito per promuovere l’industrializzazione e l’insediamento di altre attività produttive, favorendone le condizioni necessarie per la creazione e lo sviluppo. Fanno parte del Consorzio i Comuni di Campodimele, Castelforte, Fondi, Formia, Gaeta, Itri, Lenola, Minturno, Monte San Biagio, Sperlonga, Spigno Saturnia, SS. Cosma e Damiano, l’amministrazione provinciale di Latina, la Camera di commercio di Latina e l’associazione operatori economici Assoper-Federlazio Latina.
Parere favorevole (con osservazioni) all’unanimità anche al disciplinare per il funzionamento del fondo per il microcredito e la microfinanza e delle relative linee operative. Il provvedimento disciplina la concessione e l’erogazione di prestiti a tasso agevolato a soggetti con difficoltà o impossibilità di accesso al credito bancario tradizionale o privi di garanzie per accedervi. Il fondo, istituito sulla scorta della legge regionale n. 10 del 2006 e gestito dalla direzione della Regione competente in materia, interviene su tre assi:
I due schemi di delibera tornano ora in Giunta per l’approvazione definitiva.
Commissione Bilancio: 250 mila euro per la legge su tutela consumatori
Per il testo unificato delle leggi in materia di tutela dei consumatori e degli utenti sono stati stanziati 250 mila euro per il triennio 2016-2018. E’ quanto ha stabilito la Commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria. Il testo unificato è il frutto dell’accorpamento, licenziato dalla seconda commissione, competente in sede primaria, delle proposte di legge n. 100, n. 154 e n. 201. A tale testo unificato la commissione Bilancio ha dato un parere favorevole condizionato all’accoglimento degli emendamenti dell’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, che riguardano le norme finanziarie contenute nel provvedimento. In particolare, è previsto lo stanziamento a favore di un apposito “Fondo per la tutela dei consumatori e degli utenti di beni e servizi“, nel quale confluiscono appunto risorse pari a euro 50 mila per l’anno 2016, e a euro 100 mila per ciascuna annualità 2017 e 2018, come si legge nell’articolo 12. Un altro emendamento riguarda le spese di missione effettivamente sostenute dal “Consiglio regionale dei consumatori e degli utenti“, previsto dal provvedimento, che non potranno superare complessivamente i 10 mila euro.
La commissione Bilancio è passata poi all’esame delle norme finanziarie della proposta di legge n. 153, “Interventi di valorizzazione delle dimore, ville, complessi architettonici, parchi e giardini di valore storico e culturale della Regione Lazio“. Dopo che è stata sollevata una questione di merito, riguardante il ruolo dell’Istituto regionale per le ville tuscolane (Irvit) (non menzionato nella pl 153), il presidente della commissione Bilancio, Marco Vincenzi, ha stabilito di aggiornare i lavori sul punto, per ascoltare il presidente della commissione Cultura, il proponente ed eventualmente l’assessore competente.
Infine, il consigliere Gian Paolo Manzella ha illustrato la proposta di legge n. 319, di cui è proponente, riguardante la “Istituzione del comitato per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi e la valutazione delle politiche regionali“, all’esame della commissione Bilancio in sede primaria. Come si legge nella relazione introduttiva, la normativa sulla valutazione delle politiche pubbliche sta diventando un tratto caratterizzante della generalità degli ordinamenti nazionali europei. In questo solco, la pl 319 si propone la costituzione di un apposito comitato formato da otto consiglieri regionali che ha il compito di promuovere l’attività di monitoraggio dell’attuazione delle leggi e di valutazione dei loro effetti, proponendo al Consiglio regionale gli eventuali correttivi. Anche su questo punto i lavori della commissione Bilancio sono stati aggiornati.