E’ dal 2017 che la Regione ci ha assegnato 4 milioni di € per l’intervento di Realizzazione delle Opere di Difesa Caduta Massi in Località La Fiora, è stato realizzato un progetto dallo Studio di Ingegneria Discetti di Bergamo, è stato stipulato nel 2021 (dopo ben 4 anni) un contratto di appalto con l’impresa appaltatrice Soc. Cadore Asfalti SRL ed è stato già pagato, nel 2022, alla ditta l’anticipo del 20% dei lavori per un importo di 500.297€ senza posare neanche un sasso… Dopodichè i lavori ancora sono di là da iniziare, anzi sono iniziati con la disatrosa vicenda dell’espianto degli ulivi secolari affrontati a colpi di ruspa e con lavori subito bloccati ovviamente…. Nel frattempo ci siamo accorti che bisogna fare una serie di espropri, che ci erano sfuggiti, e che là sotto ci passa anche una condotta di Acqualatina e quindi adesso abbiamo “la scusa” che i lavori non possono iniziare prima che Acqualatina sposti la condotta…e sono passati già 7 anni da quando ci hanno dato i 4 milioni di €, senza vedere nulla. Inoltre nel progetto attuale c’è scritto chiaramente che dato il rischio massimo dal punto di vista idrogeologico gli interventi di messa in sicurezza non possono essere risolutivi e non esistono tecnicamente interventi risolutivi su un rischio di livello 4 del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico regionale). Inoltre, visto che i 4 milioni di € sono finalizzati alla “Messa in sicurezza e per l’aumento della resilienza dei territori più esposti a rischio idrogeologico” sarebbe utile capire quale è la popolazione e le case che mettiamo in sicurezza con il progetto attuale. Francamente, dalla collocazione delle opere, previste dal progetto attuale, non si comprende quali case e quanti cittadini andiamo a mettere in sicurezza..
Ciò detto e sperando che abbiate raccontato al tavolo di Salvini che è dal 2017 che siamo fermi al palo, per manifesta incapacità, pur avendoci dato la regione 4 milioni di €…mi auguro, per il bene di questa città e non per biechi interessi elettorali, viste le imminenti elezioni di giugno, di poter discutere in un prossimo Consiglio Comunale un Piano serio, con tempi certi e risorse economiche adeguate (che sono ben oltre i 4 milioni di € attuali, forse ce ne vorranno 10 volte tanto..) per riportare il treno a Terracina, ed un progetto complessivo che riguarda non solo la messa in sicurezza di M.Te Cucca (ma anche di M.te Leano sul quale si continua a tacere) ma anche la rimessa in esercizio della tratta ferroviaria oramai ammalorata e inutilizzabile. Un altro segnale importante di cambiamento sarebbe quello che questo progetto passasse dalle mani del Comune di Terracina, che in questi 12 anni ha mostrato solo approssimazione ed incompetenza (un altro capolavoro di quel signore che decise di portarsi a casa anche il ponte sul Sisto), ad un ente (RFI, Regione), in grado di garantire una maggiore solidità tecnica e gestionale. Purtroppo però penso che questo sia invece solo l’ennesima operazione di illusionismo elettorale, come succede oramai dal 2012, giocata cinicamente tutta sulla pelle dei poveri cittadini terracinesi, alimentando costantemente l’equivoco tra finanziamenti legati al rischio idrogeologico della montagna e questione treno che è tutt’altra e assai più complicata faccenda. Questione che andrebbe affrontata innanzitutto chiedendosi, se oggi, nel 2024, la riapertura di quella tratta ferroviaria rappresenti davvero una efficiente soluzione di trasporto pubblico per questa città.
Gabriele Subiaco
Consigliere comunale Europa Verde
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