Lo sfrenato balletto sulla data delle elezioni messo in scena con pervicace insistenza da parte delle opposizioni di sinistra, sostenuto indefessamente dal candidato presidente per il Pd Zingaretti, non mi appassiona.
Sulla questione basterebbe usare un minimo di buon senso, soprattutto alla luce della drammatica crisi economica, perché spendere 100 milioni di euro per anticipare di due mesi le elezioni regionali e non accorparle al turno delle politiche, mi sembra un’operazione senza alcun senso logico, se non s’inquadra dal punto di vista di una contrapposizione finalizzata a realizzare forse piccoli interessi di bottega dei partiti.
In un momento storico sconquassato da inquietudini profonde, dove il cittadino non ha più alcun punto di riferimento, ritengo più produttivo avviare una riflessione sulle buone pratiche che la politica e soprattutto la nuova classe dirigente dovrebbero porre in campo per sostenere le difficoltà che tutti, indistintamente, stiamo subendo.
Perché la politica non è l‘Inferno e neanche quella che si vede nei talk show.
La politica, quella vera, non si vede su nessuna piazza mediatica, ma lavora nell’interesse dei cittadini e dei territori a fari spenti.
Per questo bisogna iniziare, tra le altre cose, anche un processo di rinnovamento delle coscienze.
Fuor di metafora, la politica deve tornare a essere puro spirito di servizio e tenere conto dei valori etici della nostra esistenza: religione e famiglia, sostegno per chi ha bisogno, con azioni concrete per i giovani, le donne, gli anziani e per quelli che sono considerati ultimi tra gli ultimi, che non hanno neanche più voce per protestare.
Questi i temi e gli obiettivi primari della nuova classe dirigente, che li dovrà inserire tutti nell’agenda delle priorità e risolverli con sollecitudine, senza infingimenti o esasperanti calcoli politici.
Convinzione, coerenza, competenza e determinazione, questi i cromosomi che il politico dell’immediato dovrà possedere per contribuire alla fattiva soluzione dei tanti e complessi temi che la nostra comunità regionale ha sul tappeto della discussione.
Si ravvisa ormai l’urgenza di una nuova classe politica di amministratori pubblici onesti e capaci, di quelli che non hanno costruito inciuci di sorta per tornaconto personale, in altre parole colpiti da fortune economiche improvvise o dal possesso di beni al sole, casomai inconsapevolmente acquistati.
Alle prossime elezioni i cittadini non possono e non devono avere timore di giocare un ruolo più attivo nell’espressione del voto, cambiando in meglio la classe politica, conferendo una decisa sterzata alla nefasta tendenza dell’antipolitica, che rischia di confinare la Regione Lazio e l’Italia in fondo ad un buio e nauseabondo baratro.
“Prom@mo Progetto memoria della Linea Gustav”
E’ un’iniziativa sostenuta anche dalla Regione Lazio e fatta propria dal Comune di Santi Cosma e Damiano, insieme agli altri 10 Comuni facenti parte delle due associazioni SER.A.L per la Provincia di Latina e SER.A.F. per quella di Frosinone.
Un progetto che si prefigge l’obiettivo di fornire, tramite il web, una documentazione esauriente ai cittadini di quanto accaduto sulla linea Gustav e del sacrificio di tanti cittadini, documentando e archiviando a futura memoria tutto ciò che è stato conservato di quella triste esperienza maturata tra l’ottobre del 1943 e il maggio del 1944.
Il Comune di Santi Cosma, così come gli altri comuni che hanno aderito al progetto sono stati tutti tristemente coinvolti negli orrori del secondo conflitto mondiale, proprio perché collocati lungo la Linea Gustav.
L’importanza del “Progetto memoria della Linea Gustav” risiede quindi nell’opportunità di conservare la memoria di quelle violente e tragiche vicende, per ripudiare gli orrori della guerra e promuovere la pace, onorando il ricordo di quanti perirono in quei gironi.
Ricostruire un percorso della memoria significa inoltre non dimenticare e soprattutto non vanificare il sacrificio di molti, rendendo pubblico questo patrimonio di ricordi ed esperienze, condividendolo e arricchendolo.
On. Gina Cetrone