L’Anci valuta positivamente il varo di un patto di stabilità ‘morbido’ per i piccoli comuni. Il Governo, viene ricordato, nella seduta di ieri alla Camera, in sede di conversione in legge del dl sullo sblocco dei pagamenti della Pa, ha accolto un ordine del giorno a prima firma Mauro Guerra, deputato Pd e Coordinatore nazionale Anci dei piccoli Comuni, che impegna l’esecutivo “a individuare con urgenza le modalità con le quali escludere totalmente dai vincoli del Patto di stabilità interno i Comuni con popolazione tra 1000 e 5000 abitanti”.
Contemporaneamente sono state introdotte importanti modifiche al decreto che segnano dei primi concreti passi in questa direzione e nell’alleggerimento dei vincoli del Patto per tutti i Comuni. In particolare si è previsto che: a) i Comuni potranno escludere, nei limiti di 5 miliardi, dai vincoli del patto di stabilità non solo i pagamenti dei debiti in conto capitale maturati entro il 31.12.2012 e non ancora pagati, ma anche i pagamenti della stessa natura già effettuati prima del 9 aprile 2013; b) con il patto di stabilità verticale le Regioni metteranno a disposizione di Province e Comuni spazi finanziari per circa 1,2 miliardi di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014 per pagamenti di debiti di parte capitale, anche successivi al 31.12.2012, che saranno esclusi dai vincoli del Patto. In particolare si tratta di 954 milioni di euro all’anno per i Comuni, di cui almeno il 50% a favore dei piccoli Comuni con popolazione fra 1000 e 5000 abitanti Nell’insieme, viene ricordato, si tratta di un’importante manovra di abbattimento del peso del patto per tutti i Comuni e di grande rilievo per i piccoli Comuni, per i quali vi è poi l’impegno del Governo a lavorare per la loro totale esclusione. “Sono buone notizie – commenta Guerra – non solo per i Comuni ma per le imprese, soprattutto quelle piccole e medie“. “Buone notizie anche per la semplificazione delle procedure e per le possibilità di compensazione tra crediti e debiti fiscali delle imprese. Ora – conclude – tocca al Senato garantire questi risultati e portare rapidamente all’approvazione definitiva della legge di conversione e lavorare perché, dopo gli sgravi divenga effettivamente norma l’impegno all’esclusione dal patto dei piccoli Comuni“.