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“Della serie: mena vient mena”. Il comune di Terracina viene condannato dal Tribunale civile di Latina per il mancato abbattimento delle barriere architettoniche

scritto da Redazione
“Della serie: mena vient mena”.  Il comune di Terracina viene condannato dal Tribunale civile di Latina per il mancato abbattimento delle barriere architettoniche

A fare causa contro il Comune di Terracina Silvia Cerqua, in qualità di amministratore di sostegno di Fabrizio Ghiro e l’associazione Luca Coscioni.

Dell’associazione si sa tutto, ma anche Cerqua e Ghiro, malato di Sclerosi Multipla e costretto su una sedia a rotelle, non sono nomi nuovi. Da anni portano avanti le loro battaglie per garantire ai disabili eguali diritti come l’accesso in spiaggia. Peraltro Ghiro e Cerqua hanno già avuto ragione, in merito alla mancata accessibilità delle spiagge, contro il Comune di Sabaudia con un’ordinanza del Tribunale di Latina datata marzo 2018.

Ora, un’ordinanza del giudice del Tribunale civile del Tribunale di Latina, Stefano Fava, dà loro ragione per una causa presentata contro il Comune di Terracina, difeso dall’avvocato Lina Vinci. Cerqua e Ghiro sono assistiti dall’avvocato Alessandro Gerardi.

L’ordinanza del Tribunale è stata emessa lo scorso 19 settembre dopo lo svolgimento dell’udienza cartolare. La decisione del giudice Fava non lascia alcun dubbio in ragione del fatto che Fabrizio Ghiro e le persone con disabilità motoria non possono accedere alle spiagge e al mare di Terracina a causa della presenza delle barriere architettoniche. Un problema, trattato più volte anche dall’informazione locale, oggetto di numerosi incontri e confronti tra l’amministrazione comunale e la Consulta Handicap della Regione Lazio.

Quattro i punti salienti sollevati dai ricorrenti: gli stabilimenti balneari presenti sul suo territorio sono inaccessibili, o accessibili solo in parte; per una persona con disabilità motoria non è possibile entrare in acqua con la sedia job; coloro che gestiscono le spiagge in concessione non rispettano le prescrizioni normative e tecniche in materia di accessibilità; a fronte di questa scarsità di servizi il prezzo che le persone con disabilità devono pagare per frequentare gli stabilimenti balneari è molto alto e diventa insostenibile soprattutto nel mese di agosto.

Ma a finire al centro del contenzioso c’è il fatto che il Comune di Terracina ha disatteso il Piano di abbattimento delle barriere architettoniche.
Il predetto Piano prevedeva la realizzazione di bagni, spogliatoi privati e docce accessibili; la realizzazione di una mappa dello stabilimento scritta anche in braille al fine di renderla fruibile anche da parte delle persone non vedenti; la realizzazione di camminamenti e passerelle per le persone con disabilità; la creazione di passerelle che portano al mare; l’installazione di 20 postazioni dedicate alle persone con disabilità; la presenza di lettini fruibili anche da persone con disabilità; la disponibilità delle sedie “sand and sea”; la presenza di info-point e di box deposito per lo stazionamento delle carrozzelle e la realizzazione di postazioni per non deambulanti da posizionare il più vicino possibile alla battigia. Il problema del mancato accesso delle spiagge per disabili, affidate alla gestione dell’Azienda speciale di Terracina, guidata dalla sempiterna direttrice generale Carla Amici, condannata anche dalla Corte dei Conti per danno erariale, è stato oggetto di un esposto alla Procura di Latina nel 2021.

E non va meglio nelle spiagge libere di Terracina dove l’accesso ai disabili è negato. A luglio il geometra Ilenia Borace, per conto dell’associazione Coscioni, si è recata sulle spiagge per rilevare i punti accesso forniti di accesso ai disabili. Il risultato è stato disastroso: una perizia che ha certificato accessi negati ovunque sulle spiagge di Terracina. Il tutto contrario a numerose norme di legge.

Il Comune di Terracina – fanno notare i ricorrenti – attualmente non adempie all’obbligo giuridico di garantire sul proprio territorio la presenza di una spiaggia pubblica, libera e non a pagamento, priva di barriere architettoniche e dunque accessibile e fruibile anche dalle persone con ridotta o impedita capacità motoria, né la presenza di stabilimenti balneari in grado di consentire alle persone con disabilità motoria di accedere alla spiaggia e, da qui, alla battigia e infine al mare.

A ottobre 2022, il giudice ammetteva le prove ed è iniziata la causa con le escussioni di diversi testimoni.

Alla fine l’ordinanza del giudice Fava, come accennato, parla chiaro, partendo dal fatto che il Comune è tenuto a “realizzare le opere e gli interventi individuati nella consulenza tecnica d’ufficio entro il 31 maggio 2025 quindi prima dell’inizio della stagione balneare per consentire alle persone diversamente abili la piena fruizione del bene demaniale”.

L’ordinanza del Tribunale di Latina accerta e dichiara la natura indirettamente discriminatoria della condotta tenuta dal Comune di Terracina consistente nel mancato abbattimento delle barriere architettoniche di ostacolo alla libera accessibilità e fruibilità delle spiagge da parte dei soggetti disabili. Il giudice ordina al Comune di Terracina la cessazione della condotta discriminatoria attraverso la realizzazione, entro il 31 maggio 2025, delle opere di abbattimento delle barriere architettoniche. Il Comune è condannato al risarcimento del danno in favore di Fabrizio Ghiro nella misura di € 2.000,00 e di € 5.000,00 quanto all’Associazione “Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica”. L’ente, inoltre, viene condannato alla rifusione delle spese di lite in favore degli attori che liquida in € 145,50 per spese ed € 2.552,00 per compenso al difensore.

 

di Bernardo Bassoli

da Latina TU

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