“L’Italia sta finendo: senza figli non c’è futuro!”: Così a Interris.it Gigi De Palo, per otto anni presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, commentando i dati ISTAT sulla natalità pubblicati oggi nel dossier “Dinamica demografica – anno 2022”.
Il Forum delle Associazioni Familiari nasce nel 1992 con l’obiettivo di portare all’attenzione del dibattito culturale e politico italiano la famiglia come soggetto sociale. Da allora ha riunito movimenti ed associazioni del mondo cattolico che hanno nei loro interessi statutati la difesa della famiglia. Ad oggi il Forum è composto da 47 associazioni e da 18 Forum regionali che a loro volta sono composti da Forum locali e da 582 associazioni. Si stima che complessivamente siano coinvolte quattro milioni di famiglie per un totale di 12 milioni di persone.
Secondo i dati ISTAT, le nascite sono in ulteriore calo (-1,9%), ma con lievi segnali di recupero al Sud. I decessi restano ancora su livelli elevati, anche per effetto dell’incremento registrato nei mesi estivi a causa del caldo eccessivo. Nel 2022 la perdita di popolazione si manifesta in tutte le ripartizioni, anche se con diversa intensità. Nel Nord il decremento è di -0,1%, di entità decisamente inferiore rispetto a quella dell’anno precedente (-0,4% nel 2021). Anche al Centro il calo di popolazione è più contenuto (-0,3% contro il -0,5% del 2021). Il Mezzogiorno, invece, subisce effetti più pronunciati passando dal -0,2% del 2021 al -0,6% nel 2022. La perdita complessiva di popolazione conseguita nel 2022 su base nazionale (-0,3%) non si discosta da quella del 2019 (-0,3%)
“Se non si fa nulla concretamente dal punto di vista politico non andiamo da nessuna parte. E il prossimo anno i dati sulla natalità potrebbero essere anche peggiori”, prosegue De Palo che, oltre ad essere padre di 5 figli, è stato presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari per otto anni fino allo scorso 18 marzo, quando è stato nominato Alessandro Bordignon.
“Noi del Forum chiediamo il raggiungimento di un obiettivo serio e verificabile che, con ISTAT, abbiamo quantificato in 500mila nuovi nati entro il 2033 al fine di salvarsi dal declino demografico e sociale. Un obiettivo concreto, raggiungibile e verificabile di anno in anno, ma che è anche l’unico che ci possa aiutare in questa fase critica, altrimenti crolla tutto: Pil, welfare, sistema pensionistico e Servizio sanitario nazionale”.
“Per evitare il collasso sociale, ogni anno dovrebbero nascere 10mila bambini. Invece, dai dati Istat si evince che attualmente è l’esatto contrario: diminuiamo di 10mila bambini ogni anno”.
“I dati purtroppo sono chiari”, prosegue De Palo. “La nascita di un figlio è la seconda causa di povertà. Crescere un figlio ha un costo talmente elevato che in Italia non ‘conviene’ fare più figli. Un giovane pianifica di fare un figlio quando ha delle certezze economiche. In Italia queste certezze economiche arrivano, se arrivano, solamente in età molto matura”.
“Come Forum delle Associazioni Familiari, le nostre richieste sono: l’assegno unico già nella prossima legge di bilancio deve essere più sostanzioso. Oltre ad aiutare le famiglie a vivere in modo dignitoso, deve anche incentivare le nascite. Secondo: l’utilizzo dei fondi del PNRR anche per la natalità. Terzo: una riforma fiscale che tenga conto del numero dei figli, dunque della composizione familiare, e che abbia a cuore come obiettivo quello di far ripartire le nascite. Inoltre, come stanno facendo in Giappone, è necessaria un’agenzia ad hoc che si occupi di questo tema coordinata dal ministero e che agisca con rapidità. Il tempo è finito: è ora di agire”.
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