JOBS ACT: INAPP, NEL 2015 HA PRODOTTO 714.000 AVVIAMENTI AL LAVORO
Il Jobs Act, inteso come insieme
degli incentivi alle assunzioni sotto forma di decontribuzione e
introduzione del contratto a tutele crescenti, ha prodotto 714.000
nuovi avviamenti al lavoro. E’ uno dei primi dati che emerge dalle
ricerche a cui si sta dedicando il neonato Inapp, Istituto nazionale
per l’analisi delle politiche pubbliche.
Oggi, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’istituto
a Montecitorio, il commissario straordinario Stefano Sacchi ha
anticipato qualche risultato, in particolare sul lavoro che l’Inapp
sta svolgendo per la valutazione dell’impatto del Jobs Act. “Abbiamo
proceduto con una valutazione controfattuale -ha spiegato il
commissario-, chiedendoci in pratica:’Che cosa sarebbe accaduto alle
assunzioni stabili nel 2015 in assenza della riforma?'”
“Analizzando i trend statistici -ha detto Sacchi- e proiettandoli sul
2015, emerge che da 929.000 del 2014 gli avviamenti a tempo
indeterminato sarebbero passati, nel 2015, a 959.000 (+30.000). Nel
2015 invece sono stati 1.673.000”.
Precisando che si tratta di “avviamenti e non
di ‘teste'”, Sacchi ha quindi declinato l'”effetto causale della
riforma” attraverso “una valutazione e controfattuale dell’impatto
delle due misure: decontribuzione e introduzione del contratto a
tutele crescenti per le assunzioni a tempo indeterminato”.
“Si tratta di 714.000 nuovi avviamenti in più a tempo indeterminato
(96% del totale). Senza la riforma -conclude Sacchi- l’incidenza di
avviamenti a tempo indeterminato sul totale dei nuovi avviamenti
sarebbe scesa dal 16% al 15%. Con la riforma è salita al 26%”.
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SAN RAFFAELE, PRESIDIO COMITATO GENITORI: DARE A BAMBINI CURE CHE
MERITANO
Questa mattina si è svolto davanti alla sede della
Regione un presidio organizzato dal Comitato genitori IRCCS San Raffaele
Pisana
“Dopo 3 mesi di silenzio, – si legge in una nota del Comitato dei genitori –
nessuna risposta da parte della Regione Lazio e aver ricevuto falsità come
risposta, il Comitato genitori IRCCS San Raffaele Pisana ha deciso di
scendere in piazza per ottenere una risposta certa. Il 1 dicembre cosa
faranno i nostri figli? Dove andranno? Sono state raccolte 31000 firme con la
petizione contro la chiusura del reparto pediatrico Cod. 56, nella giornata
del 1 novembre oltre 1000 email hanno intasato la posta di Zingaretti, Renzi
e Lorenzin. Ora non c’è più tempo, la pazienza è finita quindi uniti da
Nord a Sud chiediamo di modificare un cavillo burocratico della Delibera di
Giunta regionale per poter dare la possibilità ai nostri figli e ai futuri
bambini le cure che meritano ed essere seguiti in un centro di eccellenza
guidato dal Prof. Giorgio Albertini. Noi non molliamo!”.
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Parcelle ex dirigente:pg chiede conferma condanna Scopelliti
Stessa richiesta anche per ex revisori conti Comune Reggio C.
Il sostituto procuratore
generale di Reggio Calabria Alberto Cianfarini, a conclusione
della sua requisitoria, ha chiesto alla Corte d’appello la
conferma della condanna a sei anni di reclusione a carico
dell’ex presidente della Regione Calabria e gia’ sindaco di
Reggio Giuseppe Scopelliti. Quest’ultimo e’ imputato in qualita’
di ex sindaco per falso e abuso per presunte irregolarita’ nei
bilanci del Comune tra il 2008 e il 2010 e per le vicende legate
alle autoliquidazioni dell’ex dirigente dell’Ufficio ragioneria
del Comune Orsola Fallara, suicidatasi nel 2010.
La condanna in primo grado spinse Scopelliti alle dimissioni
dalla carica di governatore della Calabria con conseguente
scioglimento anticipato del Consiglio regionale.
Il magistrato ha chiesto la conferma della sentenza anche per
i tre revisori dei conti del Comune di Reggio, Carmelo
Stracuzzi, Ruggero Ettore De Medici e Domenico D’Amico,
condannati in primo grado a 3 anni e sei mesi di reclusione
ciascuno per omesso controllo contabile.
Poco prima della conclusione dell’udienza, i difensori di
Giuseppe Scopelliti, Aldo Labate e Enrico Giarda, avevano
depositato, come disposto dalla Corte d’Appello, documentazione
inerente il passaggio in autorita’ di cosa giudicata della
sentenza dell’ex compagno di Orsola Fallara, l’arch. Bruno
Labate, destinatario di ingenti somme di danaro da parte del
Comune per servizi inesistenti e deliberati dalla stessa
Fallara, e il decreto che dispone il giudizio a carico dell’ex
assessore regionale del Pd Demetrio Naccari-Carlizzi, gia’
vice-sindaco di Reggio Calabria nella giunta guidata da Italo
Falcomata’.
“Il deposito della documentazione – ha detto Giarda a
conclusione dell’udienza – e’ finalizzato a evidenziare
l’assoluta inattendibilita’ dei testi principali dell’accusa,
nonche’ a chiarire che l’imputato Giuseppe Scopelliti non aveva
alcun movente in relazione alla condotta di alterazione dei
bilanci comunali, imputabile esclusivamente alla dottoressa
Fallara”.
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Referendum: Landini, Renzi disinneschi bugia ‘voto-governo’
Mi auguro vinca No
“Aver fatto diventare il voto sulla
Costituzione un voto sul rischio di governo e’ un errore molto
grave. Mi permetto, se posso dargli un consiglio: disinneschi
questo meccanismo. E’ una bugia pura: la maggioranza che ha in
parlamento gli rimane” anche se dovesse vincere il No. Lo ha
detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini,
ospite di Repubblica tv, riferendosi al premier Matteo Renzi, a
proposito del referendum costituzionale. “Metta in condizione i
cittadini italiani di votare con la propria testa. Faccia un
atto da statista vero”, ha proseguito Landini, “in discussione
non c’e’ la caduta del governo ma la difesa della Costituzione”.
“Il No della Cgil non e’ pregiudiziale, vogliamo che le cose
vengano cambiate ma in un altro modo”, ha affermato, il problema
e’ sui “contenuti”. “Certo la Costituzione si puo’ cambiare ma non
all’ingrosso” e “il 5 dicembre se vincera’ il No, come mi auguro,
non cambia nulla: vuol dire che bisogna fare una riforma che
abbia il consenso delle persone” e da’ “un messaggio utile al
premier: se vuoi governare il Paese devi tener conto di tutti”.
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