QUARTO. GRILLO: TUTTA LA VERITÀ M5S, E INTANTO CONDANNANO VOI/ FT
DE ROBBIO ESPULSO IL 14/12 2015; AMMINISTRAZIONE E’ PARTE LESA
“Otto domande e risposte su Quarto, intanto #condannanovoi“. Lo scrive su twitter Beppe Grillo che rimanda ad un post pubblicato sul suo blog. Su facebook aggiunge: “Comunicato ufficiale del M5s su Quarto e la camorra! Tutta la verità“.
“Domande e risposte – scrive Grillo sul blog- sui fatti di Quarto dopo le intercettazioni diffuse il 23 dicembre e ripescate ieri dai giornali“. Seguono i quesiti.
1) E’ vero che un consigliere M5S e’ stato indagato dalla DDA? Sì, ma va precisato che l’ex consigliere De Robbio è stato espulso dal MoVimento 5 Stelle il 14 dicembre 2015 per comportamenti palesemente non conformi al programma, una decina di giorni prima che ricevesse l’avviso di garanzia.
2) E’ vero che i voti raccolti dall’ ex consigliere De Robbio sono stati determinanti per la vittoria a Quarto? No è falso. Il M5S ha vinto con il 70.79% dei voti pari a 9.744 preferenze contro i 4.020 degli avversari. L’ex consigliere De Robbio ha raccolto 840 voti.
3) E’ vero che il Sindaco ha ceduto alle richieste dell’ex consigliere De Robbio sullo stadio? No. Le ha respinte facendo sì che rimanesse in mani pubbliche anziché in mani private.
4) È vero che la camorra condiziona il M5S di Quarto? Assolutamente no. Le indagini dimostrano che il sindaco e l’amministrazione sono parte lesa e non hanno mai ceduto alle pressioni politiche avanzate dall’ex consigliere De Robbio.
5) Il sindaco non ha mai ceduto alle richieste dell’ex consigliere? Assolutamente no. Il sindaco si oppose anche alla sua nomina a presidente del consiglio Comunale di Quarto nonostante fosse il più votato.
6) E’ vero che il sindaco di Quarto Rosa Capuozzo è indagata? No, è parte lesa.
7) Perché il Sindaco non ha denunciato l’ex consigliere? Perché non si è mai manifestata una minaccia tale da evidenziare un reato penale nei suoi confronti ma solo pressioni e richieste di tipo politico. Pressioni e richieste politiche che sono sempre state respinte dal sindaco e l’amministrazione di Quarto, in quanto non in linea con il M5S, il suo programma ed i suoi valori.
8) Il sindaco Capuozzo si è resa disponibile ad essere ascoltata dalla Commissione Antimafia? Assolutamente sì. Il M5S dal primo momento si è reso totalmente disponibile affinché l’argomento venisse affrontato in antimafia ascoltando anche il sindaco di Quarto.
ELISOCCORSO, REGIONE: 2015 ANNO RECORD CON 2.138 INTERVENTI, +14% RISPETTO 2014
“Anno da record per l’elisoccorso regionale: nei 12 mesi del 2015 le eliambulanze sono state impiegate per effettuare 2.138 soccorsi, il 14% in più del 2014. Si tratta del numero di interventi più alto in assoluto da 15 anni e cioè dall’anno in cui il servizio fu istituito. Inoltre l’82% degli interventi sono stati eseguiti sul luogo dell’evento velocizzando le operazioni di soccorso e questo sottolinea un uso sempre più appropriato degli elicotteri da parte del 118. I trasporti secondari, cioè i trasferimenti di pazienti da ospedale ad ospedale in eliambulanza sono contenuti al 18% del totale. In aumento anche le missioni notturne che sono cresciute del 35%, cosi come quelle nelle isole che a fine anno registrano un segno positivo del 15%. I trasporti secondari, ovvero i trasferimenti di pazienti da ospedale ad ospedale in eliambulanza sono contenuti al 18% del totale“. Così in una nota la Regione Lazio.
“Il bilancio 2015 certifica che il potenziamento dell’elisoccorso al servizio della rete dell’emergenza previsto dagli atti programmatori regionali ha prodotto risultati molto positivi e la creazione di un sistema capace di garantire interventi efficaci e tempestivi in modo sempre più articolato e sulle 24 ore in tutto il territorio del Lazio – si legge nel comunicato – Da dicembre è attiva, anche in orario notturno, la base di Latina che si aggiunge a quella di Roma mentre a giorni lavorerà sulle 24 ore anche la base di Viterbo. Nel frattempo tutti gli ospedali delle province hanno oggi una piazzola attiva 365 giorni l’anno giorno e notte: nei giorni scorsi è stata attivata quella dell’ospedale di Viterbo colmando una carenza che si trascinava da anni. Pochi giorni prima era stata la volta dell’ospedale di Frosinone a poter contare su una base per l’elisoccorso h24 presso l’aeroporto militare Moscardini. Attivate anche le basi di Formia e Acquapendente. Manca solo Latina i cui lavori di adeguamento della piazzola esistente saranno conclusi a breve. In particolare la Base di Roma ha effettuato 903 interventi, di questi 201 sono stati in orario notturno e 31 sulle isole pontine. La base di Viterbo invece ha totalizzato 535 missioni, 34 di queste sono state con il verricello per il recupero di feriti in zone particolarmente ostili. Infine Latina: qui l’eliambulanza ha compiuto 700 interventi di cui 11 in notturna e 48 nelle isole“.
“Il fatto che tutti i numeri relativi all’attività dell’elisoccorso regionale siano positivi – commenta il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – è una bella notizia. Per questo ringrazio, in primo luogo, gli operatori del 118, i medici e gli infermieri ed i piloti delle eliambulanze che si prodigano ogni giorno per portare soccorsi tempestivi nei luoghi dell’incidente. Fanno un lavoro prezioso. Questi numeri però dicono anche che il lavoro fatto in questi mesi è stato produttivo realizzando una rete di basi che permette una maggiore operatività degli elicotteri a tutto vantaggio dei cittadini“.
LAVORO, FANUCCI (PD): “JOBS ACT INDISCUTIBILE SUCCESSO”
“I dati pubblicati oggi dall’Istat sgombrano il campo da ogni incertezza sull’efficacia dell’azione del governo nella lotta alla disoccupazione: il Jobs act è un indiscutibile successo“. Lo dichiara in una nota Edoardo Fanucci, deputato del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Finanza della Camera.
“I numeri – prosegue Fanucci – lasciano ormai poco spazio ai dubbi: salgono gli occupati a novembre (+36mila rispetto a ottobre), salgono di 206mila unità gli occupati rispetto a un anno fa, con un aumento dei dipendenti a tempo indeterminato di 141mila unità, cala la disoccupazione, che a novembre si assesta all’11,3%, il minimo degli ultimi tre anni. E cala in modo significativo anche la disoccupazione nel settore giovanile, che con il 38,1%, fa registrare il minimo da due anni a questa parte. Tutto questo fa si che in un anno quasi mezzo milione di persone sono state strappate al dramma delle disoccupazione“.
“L’Istat certifica che il governo è riuscito non solo ad aggredire la sacca della disoccupazione ma anche a mettere in moto un processo di riassorbimento dell’emorragia occupazionale dovuta alla crisi. Molto rimane ancora da fare per curare del tutto le ferite inferte dalla crisi, ma nessuno a questo punto può dubitare che il Jobs act sia la cura giusta“, conclude Fanucci.
LAVORO. POLETTI: SEGNALI DI SPERANZA E DI FIDUCIA PER IL 2016
“I dati ufficiali dell’Istat ci dicono che la disoccupazione è all’11,3%, ai minimi da tre anni, con una diminuzione di 479.000 disoccupati in un anno; che gli occupati crescono di 36 mila unità in un mese e di 206 mila in un anno, con un aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+ 141 mila in un anno) e delle donne, mentre si riducono i dipendenti a termine; che la disoccupazione giovanile, ancora molto elevata, scende al 38,1%, con una diminuzione dell’1,2% sul mese precedente e del 4,9% rispetto al 43% di un anno fa, mentre gli occupati crescono del 3,3%“. Lo dice il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, sui dati Istat relativi ad occupati e disoccupati di novembre 2015.
“Nonostante un quadro internazionale difficile– aggiunge-, questi numeri rappresentano segnali di speranza e di fiducia per il 2016. Confermano che le riforme intraprese danno buoni frutti: la fiducia di cittadini ed imprese inizia a trasformarsi in risultati concreti. Auguri sinceri a tutti quelli che hanno avuto un lavoro e a quelli il cui contratto precario è stato trasformato in rapporto di lavoro stabile. Un grazie agli imprenditori che hanno scelto di avere fiducia nel futuro e nelle qualita’ dei lavoratori italiani. È solo con la collaborazione responsabile di tutti che l’Italia può rafforzare la crescita che si è avviata“.
ACCA LARENTIA, STORACE: COMMISSIONE INCHIESTA SU STRAGE 38 ANNI DOPO
“Trentotto anni non bastano per cancellare il dolore che resta enorme della strage di Acca Larentia, quel lutto di una comunità che piange i suoi assassinati dall’odio comunista davanti una sezione del Msi. Franco, Francesco e Stefano, quante volte quei nomi – Bigonzetti, Ciavatta, Recchioni – sono risuonati nella nostra testa. Solo un miracolo, quella sera maledetta del 1978, evitò che la gragnuola di pallottole continuasse il suo triste martirologio con i nomi di Maurizio, Enzo, Pino“. Lo scrive in un comunicato Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio ricordando la Strage di Acca Larentia del 7 gennaio 1978.
“Oggi commemoreremo quei caduti, per i quali non è stata fatta giustizia, col rito religioso che si celebrerà all’interno della cripta della chiesa romana dei Sette Santi Fondatori, alle 18, in piazza Salerno. Fu infame logica stragista – prosegue Storace – per cui si doveva ammazzare chiunque uscisse in quel momento da quella sezione. In quell’eccidio emerse tutta l’infamia di un progetto, sangue chiama sangue, destinato a provocare lutti su lutti. E troppe volte ci chiediamo se sia stato vano quel sacrificio. Facevamo politica, eravamo invece in guerra. E fa rabbia enorme, oggi – aggiunge Storace – vedere l’odio che trasuda da un computer: chi strilla protetto da una tastiera non sa che cosa voleva dire, allora, ripararsi dalle P38 e dalle Skorpion. Si sparava, oggi si twitta. Eroi ieri, ridicoli oggi. In Parlamento si alzava in quelle ore Giorgio Almirante, a dare voce al dolore di tutti noi. Trentotto anni dopo vorremmo noi chiedere ai pochi deputati e senatori che hanno avuto in tasca la tessera del Msi o anche di An, di avere la voglia e la forza per chiedere e ottenere luce sulla strage. Fosse anche solamente una commissione d’inchiesta per raccogliere le carte e cercare e svelare chi ha negato e impedito che a Franco, Francesco e Stefano venisse resa giustizia, chi fece scappare gli assassini, chi evitò che pagassero per le loro responsabilità gli esecutori dell’agguato, chi nascose i mandanti. Oggi – conclude Storace – pregheremo per la verità su quel sangue nostro“.