giovedì 21 Novembre 2024,

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Di tutto di più (meglio della Rai TV) (2)

scritto da Redazione
Di tutto di più (meglio della Rai TV) (2)

SISMA L’AQUILA. CIALENTE: SÌ A COMMISSIONE INDAGINE. “OTTIMISTA PER RICOSTRUZIONE, MA BUROCRAZIA LENTA”
La ricostruzione si è sbloccata, oltre il 90% delle periferie è pronta, entro il 2017 il centro della città de L’Aquila sarà pronto. E non solo: “Stanno partendo i lavori per le frazioni“. Massimo Cialente, sindaco della città martoriata dal terremoto del 6 aprile 2009, a sette anni da quella terribile notte, fa il punto della situazione sulla ricostruzione.
Abbastanza ottimista, Cialente entra nel particolare, interpellato dall’agenzia Dire: “Siamo rallentati da un sovraccarico dei progetti che sono arrivati. Su questo “richiedemmo regole più stringenti sulla ricostruzione privata. Ma il legislatore è stato molto pigro“, ha spiegato il primo cittadino che ha anche detto che domani, 7 aprile, sarà “in audizione alla commissione Ambiente del Senato, sono stato convocato, si sta discutendo sulla proposta di legge per l’istituzione di una commissione di indagine. Dirò che siamo felicissimi ma anche che gli aquilani vogliono questa commissione che parta da prima del sisma, dal mese di febbraio, e che ricostruisca tutto, ogni aspetto, ogni responsabilità a cominciare da quelle che mi sono preso io“.
Il sindaco si è detto in generale “ottimista, stiamo investendo anche sul ciclo produttivo. Cosa lamento: lamento il problema che L’Aquila lamenta come il resto d’Italia: tempi burocratici lunghissimi, lentezza del trasferimento di soldi da ministero. Li aspettiamo dal 10 agosto del 2015. Sono soldi che gli aquilani hanno anticipato, soldi dei traslochi”, si parla di “12-14 milioni di euro. Questa è l’Italia, la ricostruzione pubblica è lentissima“. Questo “è un grande Paese, messo alla prova persone risponde, ma siamo organizzati malissimo“.


RAI. SE C’È INTERVISTA A RIINA, BERSANI RINUNCIA A ‘PORTA A PORTA’
A seguito delle polemiche delle ultime ore, se fosse confermata la messa in onda questa sera, nel corso della puntata di Porta a Porta, dell’intervista al figlio di Totò Riiina, a quanto apprende l’agenzia Dire, Pier Luigi Bersani rinuncerà a partecipare alla trasmissione condotta da Bruno Vespa.
Bersani sarebbe stato ospite nella prima parte, per un’intervista in studio. A seguire era prevista la messa in onda dell’intervista a Riina junior.


RAI. BORIONI (CDA): SERVIZIO PUBBLICO NON SI PIEGHI A LOGICA ASCOLTI
Il rispetto per chi combatte e ha combattuto al mafia non si può piegare alla logica dello scoop o degli ascolti. Non ho visto la puntata di Porta a Porta, ma dalle anticipazione che leggo, credo si possa correre il rischio di dare a Giuseppe Salvatore Riina, figlio del boss della Mafia, ed egli stesso condannato per associazione mafiosa, il palcoscenico per fare apologia del padre e di Cosa nostra. Il che sarebbe inaccettabile, tanto più perché parliamo di servizio pubblico“. Così in una nota Rita Borioni, componente del Cda Rai.
Se è poi vero che il giovane Riina si sarebbe rifiutato di rispondere a domande su Falcone e Borsellino e sulle stragi di mafia per le quali è stato condannato il padre, non capisco davvero quale sarebbe il valore aggiunto informativo di quella intervista. Il servizio pubblico – aggiunge- deve informare e i giornalisti devono svolgere in autonomia il loro lavoro, ma senza dimenticare mai che la mafia non e’ un argomento come un altro, che Riina non è un condannato come tanti altri, e che le stragi i mafia sono una ferita aperta per tutto il Paese“, conclude Borioni.


Pensioni: Camusso, Renzi inventa bonus e evita problemi veri. Segretario Cgil, riforma attesa è sulla progressività fiscale
Il fatto che dopo la manifestazione di sabato sulle pensioni ci si dedichi a insultare il sindacato e improvvisamente si tiri fuori l’idea degli ottanta euro e un modo per non affrontare i problemi veri. Invece di affrontare le riforme strutturali si inventano i bonus per tirarsi fuori dalle difficoltà evidenti che ha questo governo“. Lo ha detto il segretario della Cgil Susanna Camusso. “Le riforme – ha detto Camusso – non possono solo riguardare lo spostamento di risorse verso l’impresa e la finanza e non guardare alla condizione dei lavoratori. La vera riforma che aspetta questo paese e quella della progressività fiscale“.


PENSIONI. POLVERINI: BASTA PRENDERE IN GIRO MILIONI PENSIONATI
Bene gli 80 euro per le pensioni minime, ma serve un immediato tagliando per riportare tutti i trattamenti previdenziali a livelli dignitosi. Renzi affronta in modo strumentale e propagandistico, come di consueto, un tema delicato che coinvolge milioni di cittadini e che, invece, meriterebbe ben altra attenzione da parte di un governo che ha già deluso le attese dei lavoratori esodati, di quelli della scuola rimasti intrappolati nella famigerata ‘Quota96’, di quanti – secondo la Corte Costituzionale – avrebbero diritto alla perequazione del proprio trattamento: non possiamo permettergli, e non gli permetteremo, come Forza Italia, di prendere in giro milioni di pensionati. Se però Renzi vuole fare sul serio, congedi il Presidente dell’Inps, Boeri, e apra un confronto con le forze sociali ed il Parlamento mettendo finalmente mano alla legge Fornero; troverà Forza Italia pronta al confronto costruttivo per restituire equità e credibilità al sistema previdenziale“. Così la deputata Renata Polverini, Vice presidente della Commissione lavoro e responsabile del dipartimento nazionale politiche del lavoro e sindacali di Forza Italia.


PENSIONI. NENCINI: BONUS 80 EURO VA INCONTRO A DISAGIO ECONOMICO
La proposta allo studio del governo di estendere il bonus di 80 euro alle pensioni minime non e’ ne’ populista, ne’ vuota. É un provvedimento di buonsenso che va incontro alle fasce deboli del Paese per alleviare il disagio economico delle famiglie con reddito medio-basso“. Lo ha detto il segretario del Psi, Riccardo Nencini, che aggiunge: “È una delle proposte che il Psi aveva consegnato al presidente del consiglio l’anno scorso. É una buona notizia“, ha aggiunto Nencini.


Omniroma-SANITÀ, ABBRUZZESE (FI): “SISTEMA ALLO SBANDO”
Si stanno creando tutti i presupposti per far si che il sottoscrtto, come annunciato qualche giorno fa, promuova una class action sulla sanità in provincia di Frosinone. A tal fine sto raccogliendo, prove, testimonianze, articoli di stampa e ogni altro elemento utile per preparare il “Libro bianco della Sanità” che costituirà eventualmente la base per la class action. La rete ospedaliera, infatti, non riesce a garantire I livelli essenziali di assistenza e ne sono viva testimonianza i numerosi casi di malasanità che da mesi riempiono le pagine dei quotidiani Non si scherza con la salute dei cittadini; sia Zingaretti che il commissario straordinario della Asl di Frosinone Macchitella lo devono capire“. Lo ha dichiarato, in una nota, Mario Abbruzzese consigliere regionale di Forza Italia del Lazio e presidente della Commissone Speciale Riforme Istituzionali.
Dopo il caso del pronto soccorso dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, dove un giovane paziente ha atteso 27 ore e dove per un giorno il reparto è andato in tilt a causa della mancanza di inchiostro per le stampanti e dopo il caos verificatosi ieri a Sora dove molte ambulanze sono rimaste bloccate per la carenza di barelle nella struttura di emergenza ed urgenza, ormai è palese che il sistema sanitario non ha più le risorse necessarie sia di personale che di macchinari per garantire un servizio efficiente ed efficace ai cittadini – prosegue la nota – Non basta annunciare svolte epocali e l’arrivo di nuovi medici ed infermieri, quando poi quotidianamente la situazione è disastrosa sotto ogni punto di vista. Gli utenti sono esasperati dalle attese, i medici stremati dai turni massacranti. Dunque non posso che ricordare a Zingaretti che, non c’è più nulla da immaginare, da annunciare servono fatti, provvedimenti strutturali in grado di riorganizzare e rivitalizzare una rete ospedaliera che non riesce  nemmeno più a garantire i livelli essenziali di assistenza“.


COMUNALI, MELONI: PER SISTEMARE STRADE COINVOLGERE ANCHE PRIVATI
Sono contenta che il prefetto Tronca ieri ha dato l’idea su una cosa detta da me dieci giorni fa, e cioè che secondo me per sistemare le strade romane serve anche mobilitare risorse private“. Così il candidato sindaco di Roma Giorgia Meloni (Fdi), a CorriereLive. Meloni ha parlato dell’idea di “prendere un grande marchio e gli dici ‘paghi tu la manutenzione di questa strada in cambio ti fai la pubblicità“.


RIFORME, MELONI: FAREI COMITATI PER ‘NO’ A REFERENDUM CON FI, LEGA E M5S
Sarebbe pronta a fare dei comitati per il No al referendum costituzionale insieme a Berlusconi, Salvini e M5s? “Sì assolutamente, non ho mai avuto problemi di questo tipo“. Così il leader di Fdi e candidato sindaco di Roma Giorgia Meloni a CorriereLive. Non avrebbe problemi a fare una manifestazione sullo stesso palco con Beppe Grillo? “No, io non ho problemi con nessuno, perché sono una persona molto consapevole di sé stessa, sono più i grillini che per affermare la loro diversità umana e antropologica devono dire che tutti gli altri sono inavvicinabili e appestati“, ha risposto. “Penso che quando si condivide un obiettivo si possano fare delle iniziative insieme“, ha detto anche.

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