Quando si è stretti alle corde, senza che nessuno ti faccia veramente luce, e dove più di qualcuno pensa di poterne approfittare, la voglia di andare avanti, d’impegnarsi per una idea alla quale hai creduto e per essa hai combattuto e impegnato ogni risorsa e non solo economica, c’è il rischio che ti cadano le braccia e ti arrendi alla inevitabile e maligna sorte.
Quello che accade nel Terracina calcio dei presidenti Baioni è una vicenda conosciuta: innamorati del gioco del calcio, si fanno carico di un progetto talmente grande, che dello stesso ne rimangono quasi schiacciati dalle responsabilità, perché LASCIATI SOLI in un mondo di LUPI FAMELICI.
Lo sforzo economico e di passione espresso da Donatello ed Eugenio negli ultimi DUE anni è stato notevole: da soli si sono caricati il pesante fardello di sostenere una società in netto decadimento.
Si sono impegnati, dannati, messo sul campo verde (si fa per di dire) di gioco le migliori aspirazioni di vittoria.
Arrivate con la conquista del campionato e della Coppa Italia regionale, lottando fino all’ultimo minuto utile, anche contro chi sembrava remare contro (la Federazione, in primis).
Una doppia gioia salutata da un tripudio di “vincitori”: tifosi veri, tifosi ad intermittenza, forze politiche ed istituzionali sempre pronte a saltare a piè pari sul carro vincente, qualunque esso sia.
Ma il tragitto di questi due anni non è stato facile per i fratelli Baioni e per i pochi che si sono impegnati affinché la squadra di calcio riprendesse un cammino virtuoso e ritornasse ad essere esempio a livello provinciale e regionale.
La società che sta per compiere 100 anni dalla sua fondazione c’è l’ha messa tutta, ma considerati i fatti fino ad oggi è comunque rimasta sconsolatamente da sola.
Dal termine della stagione agonistica vincente, sono giunte ai Baioni solo belle parole, bellissimi impegni verbali, tante promesse di imminenti sponsor, diversi i personaggi del mondo del calcio pronti a dare il loro contributo per rafforzare la società e la squadra in vista di un campionato impegnativo e gravoso come quello della Serie D.
In queste ultime settimane la sede sociale e non solo quella, è sembrata un porto di mare: in tanti si sono avvicinati, qualcuno più vicino a collaborare, altri eclissatisi nottetempo con scuse più o meno banali.
Nelle ultime ore la situazione dovrebbe, salvo sviluppi dell’ultimo istante, essere la seguente: scomparsa la folla dei pretendenti ad entrare in società con vari compiti operativi, sono rimasti i fratelli Baioni.
Oltre 55 mila euro sono usciti dalle loro tasche per l’iscrizione al campionato di Serie D e per altri adempimenti burocratici.
Oggi però potrebbe palesarsi all’orizzonte una ennesima “cordata” che vorrebbe rilevare la società, però a costo ZERO.
I fratelli Baioni per questa, ma anche per altre ipotesi operative stanno trattando, e non è detto che nei primi giorni della prossima settimana si possa sapere qualcosa di certo e forse definitivo: nel bene o nel male!
Come si può comprendere la situazione è complessa: la squadra si deve formare al più preso al pari della dirigenza, le risorse economiche devono essere individuate per coprire il budget previsto, lo stadio è quello che è, di fatto impraticabile al gioco del calcio e soprattutto per un torneo importante come quello della Serie D, i tifosi, quelli veri, in fibrillazione.
Se entro qualche giorno lo scenario non cambierà, allora saranno problemi drammatici per tutti coloro che nel Terracina calcio 1925 hanno creduto e lottato, visto e considerato che tra qualche giorno si deve disputare la prima gara ufficiale di Coppa Italia con l’Acerrana e il Campionato di Serie D è alle porte.
Nel breve: chi vivrà vedrà!
e.
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