Il comparto tech come volano della ripresa economica dell’Italia. Nuove assunzioni nel settore dell’innovazione. Servono profili lavorativi in linea con le esigenze di un mercato dell’occupazione uscito profondamente mutato dalla pandemia. Le aziende hanno bisogno di data strategist. Designer di artificial intelligence. Machine learning engineer. Blockchain specialist. Digital artist per Web3. Cloud architect. Innovation manager. Alfredo Adamo è un imprenditore e manager con trentennale esperienza nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Esperto in gestione dell’innovazione. Scouting tecnologico. Analisi dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulle strategie aziendali. Internet of Things. E Smart living. Professionista del Business Development e C-Level manager. Assiste molte aziende innovative. E’un “Business Angel” che segue personalmente 25 startup.
Spiega Alfredo Adamo, Chief Executive Officer di Frontiere: “Siamo entusiasti di annunciare il lancio di Frontiere. Il nostro obiettivo è quello di creare soluzioni innovative per le sfide del futuro. Utilizzando la tecnologia per risolvere problemi complessi e migliorare la vita delle persone. Siamo impegnati a costruire un team di talenti eccezionali. A investire in ricerca e sviluppo. E a collaborare con i partner per raggiungere obiettivi. Siamo pronti a sfidare il futuro e a portare la tecnologia ad un nuovo livello”. Al via, quindi, la campagna di assunzioni nel settore tech. A caccia dei profili professionali che Frontiere cercherà sul mercato. Per inserirli all’interno del suo team operativo. In un progetto di formazione continua. Garantito dai rapporti attivi con università e centri di ricerca in Italia e all’estero. Dal Politecnico di Milano al MIT di Boston. La selezione per l’hub del settore tech sarà aperta su tutto il territorio italiano. Con un’attenzione particolare al Sud Italia. Il Centro di innovazione e sviluppo della nuova realtà, infatti, ha sede a Napoli.
In Italia c’è carenza di professionisti tech. Non si trova il 46,4% dei profili ricercati. Perciò Frontiere metterà a servizio delle aziende la sua squadra di professionisti ad alta specializzazione tecnologica. Puntando a colmare quel gap tra domanda e offerta a cui le imprese vanno incontro soprattutto quando si parla di ricerca in campo tech. Il bollettino del Sistema informativo Excelsior fotografa il “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro per le posizioni tecnologiche. Uno squilibrio in rapido aumento. La difficoltà di reperimento di professionisti adeguati riguarda, infatti, quasi la metà dei profili ricercati. Un valore superiore di circa otto punti percentuali a quello di un anno fa. E che equivale a oltre 177 mila profili dei 382 mila ricercati. Miglioramento del business in termini di fatturato. Ma anche efficientamento dei processi interni. Con un significativo cambiamento dei metodi di design e produzione. Sempre più basati sull’impiego della Artificial Intelligence. “Sono questi i plus che le aziende partner di Frontiere avranno avvalendosi dei servizi forniti dall’hub“, sottolinea Alfredo Adamo.
“Si è stimato che i servizi e soluzioni innovative proposte da Frontiere ai propri clienti possono aiutarli a migliorare la presenza sul mercato. Dal 20 al 60%. A seconda delle aree impattate. Mentre in altri casi l’impatto previsto è sul margine. Tramite efficienza e taglio di costi- puntualizza il manager tech-. Ma soprattutto conta la lunga esperienza dei soci di Frontiere nel campo dell’innovazione. Ciò fornisce alle aziende clienti la possibilità di aggiungere modelli di business al proprio piano industriale. Entrando su nuovi mercati. O meglio ancora creando nuovi mercati se le innovazioni sono radicali“. Incide, inoltre, l’ attenzione di Frontiere alla sostenibilità ambientale, sociale ed all’etica. Nell’adozione di nuove tecnologie. Ai clienti vengono forniti, infatti, ulteriori ritorni di immagine, economici e di rilievo istituzionale. E’ prevista, poi, l’apertura nel 2024 a Roma anche del Design Center legato all’hub. Avrà come obiettivo quello di affiancare ai professionisti delle tecnologie emergenti figure dal know how umanistico. Per accompagnare gli interventi di innovazione con il senso del gusto, dell’estetica e del bello. Elementi tipici del “Made in Italy” al servizio del comparto tech.
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