“Ricordo che al momento della presentazione dell’offerta per l’acquisizione delle quote di maggioranza di Ecoambiente da parte di Paguro la politica locale si è sollevata, dichiarandosi contraria all’operazione. Ora che invece a richiedere l’acquisizione della discarica di Borgo Montello è il gruppo Cerroni tutto sembra tacere. Dov’è il sindaco Damiano Coletta? Dov’è il Pd locale? Perché preoccupa solo Fabio Altissimi mentre l’offerta del gruppo Cerroni non sembra interessare a nessuno, nonostante la nota interdittiva antimafia e nonostante le gravi richieste di pena formulate dalla Procura nel processo in corso di celebrazione a Roma a carico, tra gli altri, dello storico patron del gruppo?” Fabio Altissimi, amministratore di Rida Ambiente società controllante la Paguro, commenta così la pubblicazione del nome dell’azienda che, per conto della EcoLatina, ha esercitato il diritto di opzione nell’asta per l’aggiudicazione della maggioranza di Eco Ambiente offrendo una somma pari a quella della Paguro.
“Ieri in sede d’asta non c’è stato comunicato il soggetto che aveva presentato la nuova offerta, notizia che abbiamo appreso dai giornali solo questa mattina. E’ bastata una visura per capire da chi fosse detenuta la Systema Ambiente s.p.a.”
In effetti la Spa è composta al 29,27% dalla Formica Ambiente S.r.l: l’84% di questa società è detenuto dalla Secor Servizi che appartiene per il 100% alla Giovi S.r.l. il 50% della quale è di proprietà della famiglia Cerroni; si passa poi alla Investimenti ecologici s.r.l. (che detiene il 25,10% delle quote della Systema ed è di proprietà sempre della famiglia Cerroni). Il 25% della Systema Ambiente S.p.a è controllata dalla Società ecologica meridionale impianti smaltimento a responsabilità limitata che, attraverso una serie di partecipazioni, riporta sempre alla Giovi s.r.l.. Stesso discorso per la Comedi Impiant s.r.l. (che controlla il 12,55% delle società) mentre la Petromarine Italia srl (che controlla il 7,53% della Systema impianti) è controllata per il 100% dalla Giovi s.r.l.
“Nonostante l’interdittiva antimafia e il conseguente divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, non mi sembra possano esserci dubbi sul gruppo a cui è riconducibile l’acquisto di quote societarie che appartenevano a una municipalizzata come la Latina Ambiente. Il silenzio della politica lascia perplessi, viste anche le reazioni che aveva invece provocato l’offerta della Paguro. Evidentemente, disturba meno il mantenimento di un sostanziale oligopolio nella gestione delle discariche. Nel frattempo il nostro appello rimane sempre lo stesso: fateci sapere dove dobbiamo portare gli scarti della lavorazione dei rifiuti indifferenziati prodotti dall’Ato di Latina che tratta in gran parte la Rida Ambiente”.