sabato 23 Novembre 2024,

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Elezioni Europee 2019 a Terracina, cosa è successo?

scritto da Redazione
Elezioni Europee 2019 a Terracina, cosa è successo?

Partiamo da un assunto: chi vince ha sempre (quasi) ragione, soprattutto in ambito politico, dove puoi trovare analisi veritiere, analisi completamente false, altre simil vere, il tutto ad uso e consumo di chi ha vinto o di chi non ha raggiunto l’obiettivo sperato alla vigilia.

Fatta la debita premessa e analizzando il dato uscito fuori dalle urne (brutta parola l’urna)  di Terracina, guardiamo in faccia alla nuda realtà dei numeri, senza elucubrazioni mentali di parte.

Il candidato UNICO della città è stato Procaccini di Fratelli d’Italia, sindaco da oltre 8 anni, che ha avuto a disposizione l’intera forza di persuasione della sua MAGGIORANZA e una prateria libera da ostacoli di sorta sulla quale cavalcare per raccogliere il consenso dei cittadini.

A occupare questa prateria del consenso c’erano anche altri soggetti politici, tutti calati però da altre realtà vicine e lontane da Terracina.

Tra questi la Lega di Salvini Premier, che in città si è vista poco o niente ma che ha raccolto intorno al suo logo un vasto consenso elettorale, soprattutto nelle zone periferiche di Terracina e al centro città.

I dati che possiamo evidenziare, scevri da ogni commento, ve li proponiamo di seguito, per vostra esclusiva cultura ragionier – politica.

La Lega ottiene 6.001 voti pari al 33,05% dei votanti (che sono stati 18mila, con un’astensione dei due terzi dell’elettorato avente diritto, rimasto comodamente a casa propria);

FDI il partito del candidato UNICO raccoglie complessivamente 6.372 voti pari al 35% dei votanti.

Il bello o il brutto è andare a vedere cosa è successo in casa FDI, perché a una prima scorsa dei dati si palesano 577 voti assegnati alla sola lista e non al candidato, oggi parlamentare europeo.

Quindi, se proprio si deve fare un calcolo ragioneristico il risultato è: 6.372 voti totali, meno 577  di chi ha votato la lista e non il candidato di bandiera, per complessive 5.795 preferenze.

Somma che si avvicina a quanto conseguito del candidato assessore e coordinatore di FDI alle scorse regionali.

Certo, è un elemento di raffronto che può dire molto per qualcuno e niente per altri, ma è un dato utile su cui ragionare in vista delle imminenti elezioni amministrative del prossimo anno.

Interessante sono poi gli elementi che offre casa Salvini, che raccoglie in città ben 6.001 voti senza apparente sforzo (probabilmente molti di questi rappresentano voti d’opinione o di forte distinguo con chi gestisce il Comune oggi).

Nello score dei candidati Lega, buono è stato il risultato di Salvini con 2899 preferenze, Adinolfi con 1063, Ceccardi (sindaco di Cecina) con 687.

In casa FDI due dati: il già detto risultato del candidato eletto con 5.795 preferenze e quello del suo mentore Meloni alla quale ne ha consegnate 1.942.

Deludente a dir poco il risultato ottenuto da Forza Italia, che raccoglie soltanto 1.032 voti pari al 5,68% e 317 preferenze al candidato De Meo che con i resti vola a Bruxelles, mentre Tajani 139 e Mussolini con 89 chiudono la nefasta classifica.

A pensare che soltanto alle amministrative 2016 Forza Italia era il primo partito della città con oltre 5.000 voti.

Non ha risentito molto il contraccolpo dell’uscita dal partito dei due consiglieri comunali il PD che si attesta sulle 1.850 preferenze, sommando il 10,19% dei votanti.

Per quanto riguarda invece il Movimento 5 Stelle e i suoi 2.025 voti raccolti questi valgono l’11,15%, e come si suol dire in questi casi:”non cresce e non crepa”.

Eppure Terracina potrebbe riservare ai 5Stelle un trattamento di consenso diverso da quello che puntualmente realizza, solo se la loro politica fosse veramente tra la gente e non in stile “carboneria”.

Un altro dato  inopinabile è che la primavera 2020 porterà la città al rinnovo anticipato  del sindaco e del Consiglio comunale con un anno di anticipo sulla scadenza naturale, a causa della elezione di Procaccini al Parlamento Europeo.

Per i partiti e i movimenti politici è dunque di nuovo tempo per misurarsi, speriamo a colpi di programmi realizzabili e non con il solito e fatuo libriccino dei sogni, per anni propinato (peraltro con successo) ai cittadini terracinesi.

 

 

MCT

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