L’Alleanza Verdi Sinistra supera la soglia di sbarramento del 3 per cento e con 1.019.208 voti ovvero il 3.63 per cento dei consensi entra in Parlamento con una squadra di 12 deputati e 4 senatori ed è stato quindi raggiunto l’obiettivo auspicato cioè quello di far tornare figure di spicco dell’ecologismo in Parlamento, uguagliando i risultati del 1992 quando i Verdi italiani ottennero il loro massimo storico di seggi alla Camera (16) con oltre un milione di voti.
L’Alleanza Verdi-Sinistra Italiana ha poi prodotto uno dei programmi elettorali che ha avuto più apprezzamenti da parte di organismi indipendenti come Italian Climate Network, Forum contro le disuguaglianze, dal mondo animalista e dei diritti Lgbt. E ha scommesso su due candidati di spicco, Ilaria Cucchi e Aboubakar Soumahoro, provenienti dalla società civile, entrambi risultati eletti e su candidati fortemente radicati sul territorio e provenienti da mondi variegati anche per tipologia di lavoro, riportando anche la classe operaia in Parlamento.
Alleanza Verdi-Sinistra Italiana è stata poi l’unica forza politica che, sia rispetto al Pd sia rispetto al Movimento 5 stelle, si è battuta tenacemente e fino all’ultimo per l’unità di tutte le componenti della Sinistra, unità che sarebbe stata necessaria e sufficiente per battere la Destra. E oggi i dati elettorali ci danno ragione e rendono evidente la grave sottovalutazione del pericolo di dare il Paese in mano a partiti vicini alla estrema Destra illiberale e fascista.
Come Europa Verde Terracina non abbiamo nascosto (si veda il nostro precedente comunicato stampa) portando le nostre istanze anche al Consiglio Federale Nazionale di Europa Verde, le nostre remore per l’accordo tecnico-elettorale limitato al solo PD per i collegi uninominali sia perché non consideriamo il PD un convinto sostenitore delle politiche ambientali e sia perché non abbiamo apprezzato in questi anni la debole e timida opposizione del PD locale in Consiglio Comunale contro un Sindaco e una Giunta poi finita quasi tutta sotto indagine, e anche perché credevamo da subito nella necessità di compattare e rafforzare tutto il fronte progressista, e per questa ragione e per coerenza e rispetto dei nostri iscritti non abbiamo previsto nostre candidature da Terracina nei collegi di Camera e Senato della nostra Provincia e conseguentemente abbiamo condotto una campagna elettorale sicuramente sotto tono in città. Il PD per noi ha mostrato scarsa lungimiranza politica, chiudendo fin dall’inizio qualsiasi possibilità di dialogo con il Movimento 5 stelle e Unione Popolare, mentre per noi resta assolutamente necessario un dialogo a sinistra, inclusivo anche di tutte le altre componenti progressiste e anche di quelle civiche, per unirsi su programmi veramente innovativi, moderni, ecologisti senza smanie di egemonia.
L’Alleanza Verdi-Sinistra, a differenza del PD che ha impostato tutta la campagna elettorale “Scegli” su una differenza con la Destra, ha invece sempre parlato di difesa dei diritti, di crisi ambientale, di scuola, di lavoro. A partire dagli eletti della Alleanza Verdi Sinistra in Parlamento e al Senato (tra i quali, oltre a figure di spicco e ben conosciute come i leader di Europa Verde a livello nazionale e regionale Angelo Bonelli, Eleonora Evi, Luana Zanella e Filiberto Zaratti, vede anche figure appartenenti al mondo dell’impegno civico e anticamorra come il Consigliere Regionale Francesco Borrelli dalla Campania, o al mondo operaio e artigiano (come Francesco Mari e Tino Magni) e impegnate sul fronte dei diritti umani (Ilaria Cucchi) e degli invisibili (Aboubakar Soumahoro)) porteremo il nostro programma nei territori, vicini alle necessità, ai problemi, ai gridi di aiuto delle persone, che troppo spesso negli ultimi anni sono stati dimenticati e abbandonati, come naufraghi alla deriva, alle pericolose sirene delle Destre.
“Mentre a livello nazionale siamo felici di essere rappresentati da una squadra competente, equilibrata e coesa che dal 13 ottobre inizierà una forte opposizione e imprimerà una consistente accelerazione a tutte le irrisolte questioni ambientali ed energetiche, riteniamo che i risultati a livello provinciale e locale pur non essendo esaltanti in termini assoluti mostrano sicuramente la presenza di uno zoccolo duro di consenso che si va consolidando, nonostante il territorio sia molto ostile sia alla sinistra che ai verdi. Ringraziamo i nostri 459 elettori che, a Terracina, ci hanno riconfermato la fiducia e siamo solidali con i nostri candidati nei collegi plurinominali della Provincia che si sono prodigati con impegno e generosità durante la campagna elettorale e che ringraziamo per questo, anche se non sono riusciti ad arrivare all’obiettivo. Per quanto riguarda Terracina, il voto a Europa Verde è stato sicuramente penalizzato da una parte dall’accordo di coalizione elettorale con il PD, dall’altra anche dalla alleanza strutturale con Sinistra Italiana, che ha reso evidente anche al nostro elettorato più centrista e meno connotato che non esiste soluzione ai gravi problemi ambientali ed energetici senza prendere posizione sulle gravi disuguaglianze sociali e le sperequazioni economiche. Crediamo poi che avendo Europa Verde Terracina operato in modo netto e molto visibile (anche perché spesso in solitaria!) contro le degenerazioni del clientelismo, delle collusioni e delle contiguità e per il ripristino della legalità in città anche questo fattore possa aver inciso negativamente, visto che alcuni potenziali elettori hanno forse preferito restare ancorati a partiti e schieramenti più “rassicuranti” e meno focalizzati sul fronte della Legalità. Non possiamo poi sorvolare sul gravissimo dato dell’astensione che aumenta e che arriva a Terracina alla fantasmagorica cifra del 43,4% (di molto superiore alla media nazionale che è del 36,1%), evidenziando un malessere ormai strutturale che porta però ad un chiaro deficit di democrazia e che mette a rischio di un maggiore controllo “esterno” dei pacchetti di voti e quindi di infiltrazioni della criminalità organizzata, come ci ricordano bene alcuni importanti processi in corso presso il Tribunale di Latina. Purtroppo nella nostra Provincia siamo abituati ad avere a che fare con ecoreati, sversamenti di rifiuti illeciti o costruzioni abusive, come dimostra l’annuale classifica pubblicata da Legambiente nel Rapporto Ecomafia, c’è più povertà e disoccupazione, e alcune fasce sociali, sobillate e martellate da certa stampa e TV spesso compiacente, sono costrette a pensare che interessarsi ai temi ambientali sia «un lusso» e che ci siano «ben altri problemi» a cui pensare, come appunto il lavoro o le difficoltà economiche, come se le questioni climatiche o energetiche o relative al modello di sviluppo in direzione ecologica sia questione di poco peso. In ogni caso è proprio dalla nostra Provincia e in particolare da Terracina, che ha visto una rumorosa affermazione del partito di Fratelli d’Italia diventato primo partito in città (nonostante la grave vicenda giudiziaria (denominata operazione Free Beach) che ha colpito tutti gli esponenti più in vista del partito, con indagini, sequestri, arresti e processi) che deve partire la nostra forte opposizione visto che l’attuale Responsabile Ambiente ed Energia di Fratelli d’Italia On. Nicola Procaccini, eurodeputato eletto nel 2019 ed esponente della cosiddetta ecologia conservatrice (che per la verità non abbiamo ancora ben capito cosa sia), ripete da mesi lo stesso ritornello accusandoci in ogni sede possibile sia europea che nazionale e occasionalmente anche locale di essere ambientalisti ideologici o fanatici, o addirittura comunisti, arrivando a riportare in auge categorie ottocentesche come quando afferma testualmente “l’ambientalismo, spettro che si aggira per l’Europa, ha rimpiazzato il comunismo”, oppure accusandoci di voler “azzerare la CO2 in tempi troppo rapidi, disinteressandosi degli aspetti geopolitici o dell’evoluzione delle tecnologie” oppure accusandoci di “derive ideologiche, mentre è necessario proteggere i settori produttivi più esposti nei confronti di una transizione energetica miope e frettolosa”. Eppure Terracina, solo ad esempio, è entrata a tutto diritto nella Mappa nazionale del Rischio Climatico di Legambiente con il disastro climatico importante di tipo medicane “Uragano Mediterraneo” il 29 ottobre 2018 con cadute di alberi, distruzione di parchi, giardini pubblici, edifici pubblici e privati, 2 morti e feriti, con una inondazione che ha creato una voragine sulla Pontina che ha inghiottito un nostro concittadino mai più ritrovato il 25 novembre 2018, pericolose cadute massi nella zona di Pisco Montano e Monte Cucca, mareggiate imponenti in grado di distruggere spiaggia e stabilimenti balneari e continua ad assistere a fenomeni gravissimi di tipo alluvionale, trombe d’aria e tornadi e piogge torrenziali, come la violenta tromba d’aria tra Terracina e Sabaudia che ha fatto molti danni e per fortuna nessuna vittima il 30 settembre scorso e con il gravissimo problema degli incendi boschivi, i quali privando il suolo degli alberi e degli arbusti, rendono possibile frane e smottamenti che poi rendono impossibile la vita in città con strade impercorribili piene di acqua e buche e canali della bonifica che, mal curati, esondano e vanno ad alimentare la piana alluvionale devastando giardini e abitazioni private. Il Comune di Terracina, da lui governato come Sindaco, pur avendo il Consiglio Comunale firmato il 13 dicembre 2019 all’unanimità la Dichiarazione di Emergenza Ambientale e Climatica proposta dal Circolo Legambiente locale e portata in aula come mozione dall’allora PD locale, non ha investito negli ultimi tre anni che pochi spiccioli sulla mitigazione del rischio climatico e idrogeologico e non ha portato a termine neanche la Pianificazione necessaria al contrasto e alla mitigazione del rischio, fallendo completamente l’obiettivo per inadeguatezza di visione politica e di concreta gestione amministrativa. Ecco, se questi sono i presupposti e se è questa la visione del partito di maggioranza relativa Fratelli d’Italia sul fronte della crisi climatica e dell’emergenza energetica, una visione per noi oltre che retrograda anche priva della minima dimestichezza con la componente tecnica e tecnologica dei problemi e delle implicazioni sociali di queste questioni, siamo davvero preoccupati, visto il successo di Fratelli d’Italia alle scorse elezioni politiche, per le sorti future del dicastero della Transizione Ecologica, dicastero cruciale, anche dal punto di vista del portafoglio visto che il Ministero della Transizione ecologica ha il capitolo di spesa più alto all’interno del PNRR, con circa 68 miliardi di euro.” dichiara Gabriele Subiaco co-portavoce di Europa Verde Terracina e Consigliere Nazionale di Europa Verde.
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