Il mondo ha bisogno dell’Europa e l’Europa comincia da noi. L’Europa è un pensiero che deve diventare sentimento. L’Europa deve trovare l’unità non solo economica ma diventare una vera e propria unione sociale mettendo in gioco i sentimenti dei popoli.
Parliamo di Europa, pensiamo alla crisi. L’Unione Europea è infatti spesso additata come una delle corresponsabili della crisi a causa della incapacità di fornire risposte, della imposizione di misure austere, della tendenza ad affrontare i problemi con un fare ragionieristico e troppo lontano dalla quotidianità di noi tutti. Troppo difficile uscire dall’euro come in tanti propongono, più semplice e realistico RILANCIARE L’EUROPA CHE FU DI SPINELLI ED IL SOGNO EUROPEO, proporre una unione fondata non più su regole ma su valori condivisi, identità comuni, sentimenti vicini. IL FUTURO DELL’EUROPA NON DIPENDE DAL DESTINO, MA DALLE NOSTRE SCELTE. L’Europa sarà quel che noi vorremo che sia e cioè un modo insieme di crederci e di volerla, una nostra vocazione ed una nostra conquista.
#LEUROPACHEVOGLIO: LAVORA PER FARLA CRESCERE
Il voto del 25 Maggio prossimo sarà decisivo, il momento di scegliere sul tipo di Europa in cui vogliamo vivere. IO LA MIA SCELTA L’HO GIÀ FATTA E MI PROPONGO PER UN’EUROPA FORTE E UNITA NELLE DIVERSITÀ. UN’EUROPA FEDERALE IN CUI SIA POSSIBILE PRESERVARE LE IDENTITÀ NAZIONALI NELL’ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE.
Io voglio per l’Italia un ruolo decisivo verso la realizzazione degli Stati Uniti d’Europa, entro i cui confini 28 voci possano farsi sentire in modo unanime e autorevole sulla scena internazionale e in cui le riforme economiche importanti vengano discusse pubblicamente, in seno a un Parlamento europeo eletto democraticamente, anziché essere decise a porte chiuse da troiche o esperti finanziari senza che i cittadini possono accedere, conoscere e partecipare. Una Europa:
#LEUROPACHEVOGLIO: COMBATTE LA CRISI SENZA AUSTERITÀ
NON SOLO POLITICA MONETARIA MA POLITICHE PER LO SVILUPPO SOCIALE. L’Europa che vogliamo non può accettare gli attuali livelli di diseguaglianza economica e sociale tra i popoli europei e all’interno di ogni singolo paese.
Occorre che l’Europa:
#LEUROPACHEVOGLIO: PUNTA SULLA INNOVAZIONE E SUI GIOVANI DI OGGI MOTORE DEL DOMANI
La prossima generazione sarà la prima, dalla seconda guerra mondiale a oggi, che avrà condizioni di esistenza peggiori di quelle dei padri. E tuttavia ancora lungo è il percorso da fare, per i molti, prima di arrivare a comprendere che non è in gioco soltanto il loro tenore di vita. In gioco è infatti la loro stessa vita e quella dei loro figli. Questa è una buona ragione per credere in una Europa diversa e pur possibile, frutto di una azione forte e condivisa affinchè gli obiettivi di sempre siano mete raggiungibili.
Occorre puntare su azioni immediate, rapide, facili da mettere in campo a lanciare una ripresa ancora troppo timida. Per questo occorrono misure semplici ma efficaci nell’immediato, quindi:
#LEUROPACHEVOGLIO: PROMUOVE LA SOLIDARIETÀ VERSO CHI RESTA INDIETRO
Non solo semplificazione e chiarezza normativa. Ma misure concrete di welfare europeo. La politica sociale rappresenta oggi uno degli ambiti d’intervento europeo più contraddistinti da una forte complessità regolamentare. Occorre quindi un deciso impegno dell’Europa per la definizione di un quadro normativo semplificato, chiaro, che dia certezza negli obblighi e nelle responsabilità, specie per quanto attiene:
La ricerca umana di una vita migliore è inarrestabile: l’Europa deve essere terra e garanzia dei propri cittadini. I confini bloccano i diritti umani, non le persone.
In un contesto di crisi come quello che stiamo attraversando, in cui l’economia non garantisce più un ancoraggio sicuro a quelle certezze individuali e collettive che avevano restituito speranza e futuro a tutte le generazioni del dopoguerra e in cui l’impresa, da sola, non è più garanzia assoluta di crescita e sviluppo, credo di poter mettere a disposizione la mia esperienza ventennale di buona amministrazione, prima come Sindaco e poi come Presidente della seconda provincia del Lazio, Latina. Una vicinanza al territorio che ho vissuto come elemento essenziale, in cui la comunità potrà ancora riconoscersi e dal quale il territorio può ricavare le risorse necessarie per resistere, riprendersi e tornare al più presto a crescere sfruttando in modo più efficace le proprie potenzialità, le proprie vocazioni, le proprie eccellenze. Un territorio che oggi allarga i suoi orizzonti e che va al di la della sola Regione Lazio, sino a ricomprendere le Regioni Toscana, Umbria e Marche, regioni tra loro diverse, ma insieme il CUORE dell’Italia che produce, che vuole ripartire, che vuole tornare a pulsare prepotentemente come motore per nostro Paese anche attraverso una Europa forte, solidale, capace di assicurare una cittadinanza europea da toccare con mano.
L’EUROPA SARÀ QUEL CHE NOI VORREMO CHE SIA,
E CIOÈ UN MODO INSIEME DI CREDERVI E DI VOLERLA,
UNA NOSTRA VOCAZIONE ED UNA NOSTRA CONQUISTA
Se avremo idee chiare, se avremo voglia di agire e di decidere costruiremo l’Europa che Vogliamo.
Chi combatte può perdere, ma chi rinuncia a combattere ha già perso!