“L’emergenza idrica nei Comuni dell’Ato 4 – Lazio Meridionale ha assunto i toni esasperati della protesta di cittadini, di imprese, soprattutto turistiche, alberghiere ed agricole, e dei commercianti. Sono mesi che i rubinetti sono a secco. Che le nostre comunità chiedono interventi rapidi di fronte ad una crisi idrica la cui portata non ha precedenti. E di fronte a questa situazione il Governo che fa? Si volta dall’altra parte e tace. Atteggiamento analogo a quello assunto rispetto all’interrogazione che ho presentato chiedendo ai ministri competenti di intervenire con urgenza affinchè la Regione Lazio si assumesse le proprie responsabilità mettendo da subito a disposizione, gratuitamente e senza oneri aggiuntivi, delle comunità interessate le risorse idriche derivanti dalla sorgente del Gari, di cui la Regione Lazio risulta proprietaria. Ed oggi al danno si aggiunge la beffa con un Governo che decide di ignorare l’emergenza. A dimostrarlo la notizia che nell’ambito della definizione degli interventi, che verranno finanziati con i fondi stanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri a seguito della dichiarazione dello stato di calamità naturale, non sarebbe ricompreso il progetto di collegamento della rete idrica dell’acquedotto della Campania Occidentale a Cellole con la rete di Minturno, sottoposto alla Regione Lazio dai sindaci del territorio. Un fatto a dir poco inaccettabile poiché, a fronte della crisi gravissima in atto, è indispensabile che a tale intervento sia data la massima priorità. Per questa ragione, facendomi portavoce di cittadini esasperati, di imprenditori, agricoltori e commercianti che ogni giorno devono lottare per la sopravvivenza delle loro attività, ho inviato una nota urgente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, e al presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, chiedendo con estrema urgenza l’inserimento del suddetto progetto all’interno degli interventi che beneficeranno dei fondi statali. Si tratta di un’opera tanto fondamentale quanto, se c’è la volontà politica, semplice da realizzare poiché la sua messa in opera richiede appena 120 giorni di lavoro con il vantaggio che sarà in grado di garantire, da subito, 160 litri al secondo, prelevati dalla sorgente Gari di Cassino, risolvendo nell’immediato, in modo strutturale, i problemi del Sud Pontino. In merito si sono già espresse favorevolmente oltre alle Regioni anche le Autorità di Bacino interessate. Nell’ambito della Conferenza dei sindaci sono state già stanziate rilevanti risorse a carico della tariffa per azioni atte a contrastare l’emergenza idrica, come la realizzazione di nuove captazioni, il risanamento delle condotte idriche ammalorate ed il recupero delle perdite fisiche, interventi già in corso che avranno effetti positivi soprattutto nel medio-lungo termine. A questo si aggiunge, per dovere di cronaca, che la società Acqualatina Spa, in qualità di gestore del Servizio Idrico Integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale 4, inoltre, in poco più di 10 anni dalla sua costituzione ha effettuato investimenti per oltre 200 milioni di euro, con fondi esclusivamente provenienti dalla tariffa, che gli hanno consentito in modo autonomo di risolvere in modo definitivo le criticità legate alla depurazione assicurando la messa in regola con le autorizzazioni allo scarico del 100% degli impianti, di risolvere completamente l’emergenza arsenico nei Comuni di competenza, di procedere alla riattivazione delle fonti di approvvigionamento inutilizzate e all’ammodernamento ed efficientamento delle centrali di produzione estendendo a tutto il sistema regolazione e telecontrollo. Tutti interventi fondamentali ma che da soli non possono fronteggiare i disagi e l’emergenza idrica in corso che chiede soluzioni, urgenti, rapide ed efficaci. Nell’immediato, infatti, solo con il riconoscimento dell’assoluta priorità per la Regione Lazio ed il conseguente finanziamento della condotta Cellole-Minturno di collegamento con l’acquedotto della Campania occidentale, è possibile mettere in sicurezza il sud pontino. Non posso che definire estremamente grave e preoccupante questa mancanza di attenzione da parte del Governo rispetto alle problematiche del nostro territorio. Così come trovo grave e inaccettabile che i costi di tali opere, necessarie per porre fine a un’emergenza di origini naturali senza precedenti, che genera quotidiani disagi a centinaia di migliaia di utenti, anziché essere coperti da fondi pubblici, come giusto che sia, ricadano sulle bollette degli utenti. Il sud pontino, la provincia di Latina non sono meno Italia degli altri. Siamo al fianco del nostro territorio per soluzioni immediate. Governare significa responsabilità non inerzia e silenzio”.