“Imbarazzante, costante ed inaccettabile il disinteresse da parte del presidente della regione Lazio, Zingaretti, della sua giunta e di tutto il centrosinistra che governa questa regione rispetto elle emergenze dei nostri territori. Non fa eccezione il silenzio rispetto all’emergenza storni che in questi giorni sta, come preventivato, già facendo sentire tutta la propria forza a danno di decine e decine di aziende agricole dei Comuni di Rocca Massima, Cori e di tutta l’area dei Monti Lepini. Aziende che chiedono sostegno per continuare a vivere e che, vergognosamente, non sono degnate neanche della benché minima risposta, abbandonate a se stesse e ad un destino tutt’altro che roseo. E’ passato un anno dalla prima nota, era febbraio 2017, con cui abbiamo sottoposto ad Hausmann e Zingaretti la problematica. Un anno in cui ho non solo scritto lettere ed interrogazioni ma chiamato personalmente l’assessore, sollecitato in commissione regionale agricoltura la richiesta di audizione dei sindaci del territorio per far conoscere direttamente dalla voce di chi ogni giorno vive questa emergenza che grava sul territorio, la situazione in atto e, soprattutto, i danni che le aziende agricole hanno subito e subiscono a causa della totale mancanza di interventi. Abbiamo avanzato delle proposte chiedendo, era ottobre 2017, considerato che a quanto risulta nel calendario venatorio della Regione Lazio 2017 – 2018 lo storno rientra tra le specie non cacciabili, di modificare il calendario venatorio regionale 2017 – 2018 inserendo lo storno tra le specie cacciabili consentendo ai cacciatori di poter, senza trasgredire a quanto previsto dalla norma, l’abbattimento di questa specie, anche all’interno degli oliveti, contribuendo ad attuare un’azione di contenimento della loro diffusione. E, soprattutto, considerato che tale specialità di olive raggiunge la massima maturazione nei mesi di febbraio e marzo in cui sono più incisivi gli attacchi degli storni che devastano colture e raccolti, abbiamo chiesto di attivare tutte le procedure necessarie per assicurare, a chiusura della stagione venatoria in corso il 31 gennaio 2018, l’avvio di un programma di abbattimento controllato degli storni assicurando agli agricoltori di non vedere andare in fumo anche quest’anno il frutto dei propri sacrifici e del proprio lavoro. Nessuna risposta è stata fornita e le imprese sono private di quegli strumenti indispensabili ad impedire che mesi di sacrifici e lavoro vengono rasi al suolo dall’attacco degli storni. Oggi un ulteriore strumento a tutela delle aziende sta nel “Piano di gestione delle popolazioni di storno e corvidi nel territorio di competenza dell’ATC LT1 2018/2020” con cui, sulla scorta delle esperienze positive attuate nella provincia di Latina, e come richiesto dalla Regione Lazio, l’Ambito territoriale di Caccia di Latina ha chiesto con urgenza all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) il via libera per procedere sin da febbraio di quest’anno con le attività di contenimento e controllo straordinario di queste specie. I dati sono allarmanti. Gli attacchi degli storni distruggono ogni anno circa il 40% delle coltivazioni. Stando le stime il danno economico per le aziende legato al mancato reddito si stima intorno ai 25 mila euro mensili che si sommano agli oltre 98 mila euro dei quattro mesi necessari ad effettuare la raccolta, con un danno per tutta la collettività solo per l’annualità 2017 pari a circa 900mila euro di indennizzi richiesti a dimostrazione dell’impatto devastante che gli storni hanno sulle coltivazioni di oliva itrana nel Comune di Rocca Massima e dell’area dei Monti Lepini non solo sugli oliveti ma anche sulle piazzole di raccolta del frutto. Serviva un’azione di prevenzione e programmazione. Servivano quel coraggio e quell’interesse di cui Zingaretti ed Hausmann hanno volutamente privato le nostre aziende e le loro famiglie contribuendo ad acuire una emergenza che si può risolvere se solo si avesse a cuore il destino del territorio. Oggi gli agricoltori sono stati lasciati soli e il rischio in mancanza di azioni concrete è che al danno si aggiunga la beffa per chi al fine di tutelare il proprio futuro intraprenderà ogni azione per risolvere il problema rischiando di intercorrere anche in pesanti sanzioni essendo la caccia allo storno non prevista. Ci auguriamo che almeno il piano di controllo avanzato dall’Ambito territoriale di caccia di Latina trovi presto attuazione”.
Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone