“Parlare di bionergie in Italia vuol dir aiutare le nostre imprese agricole a essere piu’ forti, rendendole multifunzionali e sostenibili. È questo il modello della smart farm italiana dei prossimi anni. Significa guardare in prospettiva e cogliere le possibilita’, anche in termini occupazionali, che abbiamo davanti. Penso alla valorizzazione
energetica ed economica delle biomasse sottoprodotto delle attivita’ agricole, di allevamento e forestali e all’incentivo alla realizzazione di impianti di microgenerazione sul territorio”. Cosi’ Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole e forestali, nel suo intervento nell’ultimo numero di Elementi, house organ del gruppo Gestore dei Servizi Energetici, commenta le prospettive che possono dare le bioenergie all’agricoltura e all’imprese italiane in termini economici e di posti di lavoro. “L’utilizzo delle bioenergie in Italia- sostiene Martina- e’ al terzo posto tra le energie rinnovabili dopo quella idrica e quella fotovoltaica ed e’ in costante crescita. La produzione di bioenergia e’ aumentata solo nell’ultimo anno di quasi il 10%, come ci dicono i dati Istat. Una crescita che e’ derivata soprattutto da fanghi e deiezioni animali, per un totale di quasi 18,7 milioni di kWh”. In merito al trend di sviluppo della produzione di energia di origine agricola, Martina crede che “si tratta di un settore in espansione perche’ sempre piu’ imprese e cooperative puntano sulla multifunzionalita’. Di fatto le agroenergie rappresentano una interessante fonte di integrazione del reddito degli agricoltori, oltre a generare esternalita’ positive sull’ambiente. Le imprese diventano piu’ efficienti e piu’ redditive, per questo vogliamo dare una mano allo sviluppo degli investimenti in questo settore. Il nostro obiettivo e’ sviluppare un modello agricolo 100% sostenibile”. Sulla legalita’ nel comparto dell’ambiente, che ha raggiunto livelli preoccupanti, il ministro sostiene che “la legalita’ viene al primo posto insieme alla massima trasparenza. È necessario snellire le procedure burocratiche riguardanti queste materie e aumentare i controlli che mettano fuori le organizzazioni criminali. Piu’ e’ semplice la legge da rispettare, piu’ facile diventa individuare chi la infrange. Controlli e semplificazione: e’ questa la strada”, conclude.