L’intesa prevede anche l’esclusione, dalla sanzione sul personale, delle proroghe dei contratti di lavoro a tempo determinato. Tutto ciò al fine di “consentire anche alle città metropolitane e alle province che nel 2014 non hanno rispettato il Patto di stabilità interno, la proroga, fino al 31 dicembre 2015, dei contratti di lavoro a tempo determinato per le strette necessità connesse alle esigenze di continuità dei servizi e nel rispetto dei vincoli finanziari“. Un altro capitolo dell’accordo è finalizzato, inoltre, ad “eliminare la sproporzione fra l’infrazione consistente nel mancato invio della certificazione attestante il rispetto del patto di stabilità interno e la sanzione che comporta il divieto di assunzione, attraverso la sostituzione della predetta sanzione con altri strumenti“.
Passo avanti anche per rendere ‘sostenibile‘ l’armonizzazione contabile: in questo senso si prevede l’avvio in maniera
“uniforme – si legge nel documento – delle nuove regole sull’armonizzazione, in modo da permettere a tutti gli enti di utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione“.
“A fronte dell’attuale situazione parlamentare, fortemente convulsa – ha spiegato il sottosegretario agli Affari regionali Gian Claudio Bressa – volevamo far sapere con certezza agli enti locali che il governo si impegna a dare risposte in una logica di senso comune“.