Ad inizio luglio 2013 i comuni che hanno adottato l’imposta di soggiorno sono stati 492; più precisamente 470 ai quali vanno aggiunti altri 22 comuni che, in alternativa, hanno introdotto la tassa di sbarco. Altri 20 comuni stanno introducendo l’imposta di soggiorno ma non hanno ancora approvato la relativa delibera. E’ quanto emerge dall’aggiornamento dell’Osservatorio sull’imposta di soggiorno, realizzato da Mercury srl per conto di Federalberghi nell’ambito dell’Osservatorio sulla fiscalità locale. I 492 comuni con imposta corrispondo al 6,1% de totale dei comuni italiani, mentre l’incidenza rispetto al totale dei comuni che possono applicare l’imposta, cioè rispetto ai comuni con almeno un esercizio ricettivo (albergo, campeggio o altro) è del 7.2%. In Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige nessun comune ha applicato l’imposta. Se i comuni con imposta sono solo il 7,2% dei comuni che la possono applicare, in realtà riguardano la parte prevalente del movimento turistico, perché in queste 492 località si concentra il 51,2% del totale dei notti dei clienti italiani ed esteri in Italia; più precisamente il 54,9% delle notti degli stranieri ed il 48,1% delle notti dei residenti. Ciò dipende dal grande peso che hanno le grandi città d’arte e dal fatto che quasi tutte le principali destinazioni balneari e lacuali hanno adottato l’imposta.