venerdì 22 Novembre 2024,

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Eterologa, e le linee guida della Regione Lazio?

scritto da Redazione
Eterologa, e le linee guida della Regione Lazio?

Non abbiamo una visione chiara delle linee guida che sono state ufficializzate ieri. Ci sono alcuni punti fondamentali da approfondire”. Così il prof. Ermanno Greco, responsabile dell’European Hospital di Roma, uno dei centri specializzati nel campo della medicina della Biologia e della Riproduzione, intervistato da Roma Capitale News in merito alle linee guida sulla fecondazione eterologa presentate dalla Regione Lazio. “Il primo punto da sottolineare è quello riguardante l’età massima di 43 anni, che non si capisce se sia per tutte le pazienti o solo per quelle che possono accedere ai centri pubblici: se fosse per tutte le pazienti, sarebbe un errore madornale dal punto di vista medico. Chi ha bisogno dell’eterologa sono le persone che hanno più di 42 anni, perché è oltre questa età che le percentuali di successo dell’omologa diminuiscono. Il successo dell’eterologa dipende, invece, dall’età della donatrice. E’ un problema grosso perché il 90% delle persone continuerebbe ad andare all’estero. Devono chiarire molto bene questo aspetto – prosegue Greco – Io non capisco perché non si fa riferimento alle linee guida realizzate dalle società scientifiche che hanno elaborato indicazioni molto precise dal punto di vista delle caratteristiche dei donatori e delle donatrici, hanno istituito un programma. Io penso che queste siano da tenere in considerazione, perché frutto di un grande lavoro poi buttato al vento. Penso che ci sia stata un po’ troppa semplificazione su questo: non sappiamo quali sono le analisi da fare. Aspettiamo perciò la loro pubblicazione – conclude Greco – In merito alle strutture, anche su questo ancora non c’è stata massima chiarezza. Nel Lazio devono ancora essere autorizzate e questo crea solo una grande confusione, andrebbero autorizzate tutte contemporaneamente altrimenti chi viene ispezionato per primo ha dei vantaggi rispetto a chi viene ispezionato per ultimo. Quindi noi siamo in attesa di capire quali sono i centri autorizzati e quali no”.

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