Il caso dei marò Massimiliano La Torre e Salvatore Girone torna al tavolo dei ministri degli esteri europei. A porlo con ancora più forza è Emma Bonino, visibilmente indignata dopo l’udienza della Corte Suprema indiana. Riprendendo le parole del premier Letta, il capo della Farnesina definisce “assolutamente inaccettabile” il capo d’accusa, poi spiega che l’Italia vuole che tra una settimana la Corte prenda atto della “irragionevolezza” di un’imputazione che di fatto significa che “l’Italia è un paese terrorista“. E la formalizzazione dell’accusa in base al Sua Act tocca anche l’Unione europea che fin qui da mesi aveva sostenuto l’Italia in modo discreto. Già due settimane fa il presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, aveva affermato che “ogni decisione” avrebbe potuto avere “un impatto sulle relazioni generali” tra l’India e la Ue. Oggi la rappresentante per la politica estera, Catherine Ashton, chiede ai ministri “un messaggio forte“. Per tre volte, davanti ai ministri, definisce “inaccettabile” l’accusa e spiega che con questa imputazione le cose cambiano per tutti. “La cosa che preoccupa di più” dirà poi Ashton in conferenza stampa, è proprio la formulazione dell’imputazione. “Questo – afferma – ha enormi implicazioni per l’Italia, ma anche per tutti i paesi impegnati nelle attività anti-pirateria“. Perché significa che quanto successo ai due fucilieri di marina italiani può capitare a tutti i militari dei paesi impegnati nelle operazioni anti-pirateria nell’Oceano Indiano, dove da anni va avanti una missione europea. Così il capo della diplomazia italiana a fine giornata spiega che “l’alleanza costruita in questi mesi è solida, la reazione dell’Alto rappresentante Ashton è stata molto dura, molto determinata, con un appello a tutti gli Stati membri di mettere in atto un po’ tutti gli strumenti“.
L’Italia si prepara a percorrere tutte le strade possibili per reagire e Bonino non esclude l’ipotesi di un ricorso al Tribunale delle Nazioni per il diritto del mare. Intanto raccoglie il sostegno di “inglesi, tedeschi e altri“, con cui Bonino riferisce di avere avuto bilaterali a Bruxelles. E fonti diplomatiche europee riferiscono che la questione dei marò è stata sollevata anche da Stati Uniti e Russia nei loro bilaterali con l’India.